Napoli«Nel piano di fuoco delle Brigate rosse cera anche mia moglie». La voce tremolante per lemozione ma chiara e sicura è di Ciro Cirillo, 88 anni, ex potente presidente democristiano della Regione Campania, sequestrato il 27 aprile del 1981 dalle Brigate rosse allepoca in cui era assessore regionale allUrbanistica e alledilizia. Nel salone delle conferenze della Biblioteca-Emeroteca Tucci di Napoli è sceso il silenzio quando Cirillo, ex gavianeo di stretta osservanza, ha rivelato al pubblico che anche sua moglie era finita nel mirino dei criminali delle Br. «I brigatisti mi chiesero dove fosse mia moglie e come mai non si trovasse con me. La sera lei andava dal fratello e io passavo a prenderla con la macchina. Ma, quel giorno, tornai a casa prima. E lei così si salvò per caso», ha rivelato lex potente democristiano.
Ieri, per la prima volta dopo 28 anni, Ciro Cirillo è ricomparso in pubblico prendendo parte a una conferenza stampa e ha rievocato, anche se per pochi minuti, le fasi del sequestro, lomicidio del maresciallo Luigi Carbone e dellautista Mario Cancello, uccisi sotto i suoi occhi dai killer delle Br, e gli 88 giorni di prigionia. Loccasione è stata data dalla presentazione del libro Io, Cirillo e Cutolo (Edizioni Cento Editori) di Giuliano Granata, intervistato dalla giornalista Antonia Limatola. Granata è stato il segretario particolare di Cirillo e il sindaco democristiano di Giugliano, ma anche uno dei protagonisti della trattativa che portò alla liberazione dellex presidente della Campania.
Quando un cronista gli ha chiesto quale ricordo lo tormentasse di più, Cirillo, ha risposto senza esitazione: «Le vittime». E ha ricordato gli ultimi minuti di vita del suo autista, Mario Cancello e del maresciallo di pubblica sicurezza, Luigi Carbone. «Il maresciallo mi disse Presidente vi sono grato perché stasera torno a casa un po prima del previsto. Ho detto a mia moglie prepararmi na bella nzalatella, come la sai fare tu». Anche l'autista, Cancello, ringraziò Cirillo. «Mi disse che era felice perché stasera posso riabbracciare prima mio figlio di un anno». La gioia di Carbone e Cancello, si spense poco dopo, alle 21,45, nel garage di casa di Ciro Cirillo, in via Cimaglia a Torre del Greco. Cinque sicari delle Br attendevano nel buio larrivo del democristiano. Appena sentirono il rombo dellAlfetta, aprirono il fuoco: Carbone e Cancello restarono fulminati dai proiettili, lex assessore regionale fu prelevato con la forza e sbattuto nellauto dei brigatisti. Qui il racconto di Cirillo si è interrotto per lemozione.
Giuliano Granata da un ventennio ha chiuso con la politica, oggi ha uno studio legale che porta avanti con i figli, a Giugliano. Parlando della decisione di raccontare nel libro Io, Cirillo e Cutolo la vicenda legata al caso Cirillo, lex democristiano ha spiegato che si tratta di un «tentativo di smascherare tutte quelle persone che dal caso Cirillo hanno avuto dei benefici e poi sono sparite».
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