Citigroup Prova a liberarsi dalla presa del governo

Citigroup prova a svincolarsi dalla presa di Washington. La banca, uno dei gruppi considerati dal governo Usa «troppo grandi per fallire» e quindi aiutati con una pioggia di denaro pubblico, avrebbe chiesto ai propri manager di studiare tutte le opzioni perseguibili per facilitare la vendita della quota in mano al Tesoro Usa (oggi pari al 34%). Fra le possibilità allo studio in casa Citigroup ci sono, secondo indiscrezioni, un aumento di capitale attraverso l’emissione di nuovi titoli e la contestuale vendita da parte del Tesoro della propria quota (tutta o parte). I contribuenti americani potrebbero guadagnare dall’investimento nella banca circa 10 miliardi di dollari.

Intanto a poco più di un anno dal crac di Lehman Brothers e mentre ci si interroga sul salvataggio di Aig (era il 17 settembre 2008), anche Bank of America annuncia di voler uscire dal controllo del governo e di essere al lavoro per arrivare alla condizione di poter restituire i fondi ricevuti nell’ambito del cosiddetto Tarp. Bofa aveva anche in parte approfittato della crisi acquistando, pur con qualche problema, Countrywide e Merrill Lynch.

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