(...) «Abbiamo bisogno di una quota di mercato standard che ci permetta giuste ambizioni in termini di crescita - chiarisce subito - Allo stato attuale il negozio si sviluppa su 22.500 metri quadrati, dovremmo raggiungere quota 30mila. Mancano spazi commerciali, di vendita, di logistica e parcheggi. Ampliare il negozio significa anche nuovi posti di lavoro. Parliamo di un incremento del 5-10%, una media di 20 persone in più». Eppure la soluzione sembrava a portata di mano. L'Ikea aveva individuato lo spazio all'interno di un'area oggi di proprietà del Comune, ma l'eccessivo costo ha scoraggiato l'investimento. «Non abbiamo mai nascosto l'idea di espanderci a Genova - continua -, abbiamo investito molto in questo punto vendita e vorremmo continuarlo a fare. Avevamo trovato 7mila metri quadrati di spazi, oggi del Comune, proprio qui accanto al negozio Ikea. C'è stata un'asta pubblica a cui però non abbiamo partecipato, perché abbiamo ritenuto che la richiesta non fosse in linea con le nostre valutazioni. Un importo troppo superiore all'investimento ipotizzato».
«Le trattative - ricorda Carpiceci - sono iniziate già nel 2001, un anno e mezzo dopo l'apertura del negozio. Abbiamo affrontato l'argomento con correttezza e trasparenza con le istituzioni, ma non siamo riusciti a raggiungere un accordo. Certo è che l'ipotesi di lasciare Genova è sicuramente l'ultima ipotizzata, ma se non riusciamo a trovare spazi adeguati siamo comunque costretti a guardare ad altre province liguri o al Basso Piemonte». L'esigenza di creare una struttura più grande è sicuramente dettata anche buoni risultati ottenuti. Il negozio di Campi, pur essendo il più piccolo in Italia ha registrato nell'ultimo anno 2.000.000 visitatori; sono aumentate le vendite (+ 2%) e l'Ikea genovese è stato «eletto» anche migliore negozio con il maggior numero di pratiche per incentivi statali richiesti per l'acquisto delle cucine. «Le vendite dei mobili hanno rappresentato il 62% del totale - illustra il direttore -. Nell'acquisto di arredamento la maggioranza dei clienti genovesi ha privilegiato la formula cash&carry, che ha consentito di risparmiare sul trasporto e sul montaggio. Gli ordini di consegna a domicilio sono stati solo il 13% del totale». Ma l'Ikea è anche cibo: i clienti di Ikea-Food (ristorante, bar e bottega svedese) sono stati 822.
La città immobile fa scappare i mobili Ikea
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