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Cartelle e multe da rottamare, Sala e Gualteri pronti a dire no

I Comuni in crisi per la questione relativa allo stralcio delle multe fino a 1000 euro e fino al 2015. La decisione spetta alle amministrazioni comunali

Cartelle e multe da rottamare, Sala e Gualteri pronti a dire no

Stralcio delle mini-cartelle esattoriali per smaltire, almeno in parte, la grossa mole accumulata negli anni e migliorare, laddove possibile, il rapporto fra i cittadini e il Fisco. Questo uno dei punti fondamentali della Manovra tanto dibattuta in Parlamento.

Il governo intende aiutare gli italiani, specie in un momento di difficoltà come questo, e per tale ragione è stato deciso di annullare quelle cartelle esattoriali fino a 1000 euro che vanno dagli anni 2000 fino al 2015. Il problema è che a far parte di queste mini-cartelle ci sono parecchie multe non pagate. La questione, di conseguenza, riguarda anche i Comuni.

Secondo una stima riportata da Il Corriere, solo il 45% delle sanzioni scattate per violazioni del codice della strada viene riscosso. Se si pensa che ben il 90% dei crediti dei Comuni deriva proprio dalle multe e dalle imposte comunali, è possibile comprendere come la decisione del governo abbia scontentato parecchie amministrazioni locali.

I crediti sotto ai 1000 euro, quelli che verrebbero annullati, sono spesso e volentieri collegati a sanzioni stradali. A rimetterci, dunque, sono le casse comunali. C'è da dire, però, che stralcio o non stralcio, la maggior parte dei Comuni non riesce in ogni caso a incassare quanto spetta. Per fare un esempio, nel 2021 il Comune di Napoli ha ricevuto il pagamento di solo il 15,9% delle multe. Un po' meglio Roma e Milano, con il 35,2% e il 55%.

La proposta di includere nello stralcio delle cartelle fino a 1000 euro anche le multe stradali, ha comunque fatto insorgere Anci, l’associazione che rappresenta le amministrazioni comunali. Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente di Anci, ha fatto subito sentire la propria voce, esprimendo forti preoccupazioni per gli introiti dei Comuni.

Da qui la correzione del governo che, se possibile, rischia di mettere le amministrazioni comunali ancora più in difficoltà. Lo stralcio delle multe non sarà automatico, ma saranno i singoli Comuni a decidere. Una scelta difficile: meglio pensare alle entrate comunali ed esigere i pagamenti, oppure rinunciare al denaro, guadagnandosi la simpatia dei cittadini?

Il tempo a disposizione è poco. I Comuni dovranno dare la loro risposta entro il 31 gennaio 2023. Lo stralcio delle sanzioni fino a 1000 euro e fino al 2015 avverrà solo se le amministrazioni comunali daranno il via libera. Parliamo di oltre 11 milioni di verbali, tale è il numero di multe accumulate dal 2011 al 2015.

"Ognuno farà i suoi calcoli: posso essere d’accordo con la cancellazione, ma se non mette a rischio i fondi del Comune", spiega al Corriere Alessandro Canelli, primo cittadino di Nova e presidente della Fondazione dell’Anci Ifel. "Bisognerà vedere bene cosa dice la norma: perché se le somme stralciate sono poi da recuperare in 5 anni, si rischia di dover cercare quelle cifre altrove", aggiunge.

Saranno settimane difficili per i Comuni, impegnanti a calcolare perdite e guadagni per cercare di capire quale scelta sia più conveniente. Da Roma, l'amministrazione Gualtieri fa sapere di non avere alcuna intenzione di rinunciare agli introiti. Dello stesso avviso anche Beppe Sala, da Milano.

Insomma, due amministrazioni a guida Pd avrebbero già detto no.

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