(...) politicamente ad essa omogenea. Tali servizi sono confezionati sempre dallo stesso giornalista che risulta esser anche il direttore responsabile sia del giornale del comune sia di quello della comunità montana che vengono pagati con i soldi dei cittadini, anche di quelli che non hanno votato chi poi firma i mandati di pagamento. Come se non bastasse, un anno fa, lo stesso giornalista in un servizio sullemittente ha affermato che era stata presentata una denuncia per calunnia a nostro carico per un manifesto che Città Partecipata aveva fatto affiggere sugli incendi boschivi e su chi ci guadagnava, di tale denuncia però nessuna traccia negli archivi dei tribunali a dar prova del rispetto della deontologia professionale del personaggio.
Non abbiamo reagito come sarebbe stato nostro diritto ma oggi, di fronte a questo tentativo di tappare la bocca ad un dissenso, da qualsiasi parte esso provenga, chiediamo alla giunta di riflettere bene sulle proprie decisioni e sui propri collaboratori mediatici (magari un po' meno di parte) per non appannare quella fama di democrazia di cui la nostra città in passato ha sempre goduto.*Città partecipata
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