Claudio Insegno e un’infedeltà tutta da ridere

Alessandra Miccinesi

Cos’è la felicità per un uomo allegramente sposato? È scoprire il paradiso dei coniugati a bordo di un bus affollato di bellissime fanciulle. Un autobus dei desideri dove, una volta al mese, ai fedifraghi è consentito salire, destreggiarsi tra sedili e bugie (prima tra tutte dichiararsi single con la bella di turno), e imbastire una relazione che duri fino al capolinea. Felicità allo stato puro, insomma, se non fosse per un'unica controindicazione: che succede se il menzognero perde la testa e decide di mettere su casa con la nuova fidanzata, lasciando al suo migliore amico l'onere del chiarimento con la moglie tradita? Promette di far venire i crampi allo stomaco per le risate, e non solo alle coppie sposate, Un marito per due la nuova pièce scritta e diretta da Claudio Insegno, protagonista con il fratello Pino Insegno e l’ottima Chiara Noschese.
Lo spettacolo, una commedia degli equivoci dallo sviluppo incontrollabile debutta questa sera al teatro Vittoria. Il lavoro di scrittura dribbla la seriosità delle trame dal copyright italiano e guarda dritto a Hollywood: allora Insegno, secondo lei la banale geometria del cuore funziona ancora nello showbiz? «Certo. Nonostante lo spunto non brilli per originalità ho costruito intorno a questa storia una farsa dal solido meccanismo comico. Quando scrivo io mi ispiro sempre a cose viste a teatro, a spunti trovati in un libro o in un film». Italiano? «Macché, adoro il cinema americano e l'ironia di Woody Allen. Oltreoceano riescono a sdrammatizzare la tristezza della vita meglio di noi».
«Questo show è un concentrato di pura teatralità che va da Feydau a Blake Edwards.

Se posso azzardare un paragone, i personaggi della mia farsa somigliano a cartoni animati». Nulla da eccepire sulla scelta del cast che include Pino Insegno e Chiara Noschese. «Io e mio fratello? Non riusciamo a litigare neanche in scena. Chiara invece l'ho scoperta 14 anni fa e sono fortunato ad averla».

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