Fabrizio Graffione
Stato di mobilitazione in tutta Genova, minaccia di andare a Roma per scendere in piazza insieme ad altri colleghi, otto assemblee infuocate su tutto il territorio provinciale. La Cna genovese, confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa, è sul piede di guerra contro la finanziaria del governo Prodi. Era dai tempi della minimum tax che gli «gli imprenditori di se stessi» nella nostra città non si muovevano uniti per fare valere i loro diritti di lavoratori. A Genova, dove l'industria è carente, la Cna rappresenta 4000 artigiani e piccoli imprenditori, con circa undicimila addetti, su 23mila imprese artigiane. La maggior parte sono occupati nel settore costruzione e impiantistica, circa il 30 per cento, poi nei servizi alla persona e nella metalmeccanica, 15 per cento ciascuno, quindi, tutti intorno al 10 per cento, nei settori alimentare, servizi alle imprese, abbigliamento, nautica e falegnamerie.
L'altra sera, nella sala convegni dell'hotel Astor a Nervi, c'è stato il primo appuntamento delle assemblee indette dalla Cna, dove il presidente provinciale Giuseppe Lamanna e il funzionario Domenico Mascher hanno illustrato le modifiche necessarie alla batosta finanziaria del governo di centrosinistra e allo stesso tempo hanno richiamato gli associati a fare un «tam tam» presso tutti i colleghi per prepararsi a scendere in corteo per le strade di Roma. La prossima assemblea è in programma lunedì prossimo, alle 19,45, presso il centro Cna in via Venti Settembre 41.
Intanto fra gli artigiani e i piccoli imprenditori gira la copia dell'ordine del giorno, approvato la scorsa settimana, dove la direzione provinciale Cna genovese esprime un giudizio fortemente negativo nei confronti della finanziaria e manifesta la preoccupazione per la tenuta del tessuto produttivo e occupazionale sul nostro territorio. Si denuncia anche come il cuneo fiscale apporterà benefici soltanto alla grande impresa, mentre non avrà alcun effetto per la categoria.
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