Com’è tortuoso il viaggio per Itaca di Luca Ronconi

Passo falso del grande regista alle prese col testo-fiume di Botho Strauss accoppiato all’«Antro delle ninfe» di Porfirio. Un saggio di formalismo senza poesia

Prima di parlare del lavoro di Luca Ronconi sull'ambizioso progetto «Odissea: doppio ritorno», parliamo della presunzione di imbastire sulla pelle di Omero il frammento L'antro delle ninfe di Porfirio. A far da prologo a quell'autentico infortunio drammaturgico che Botho Strauss, autore drammatico che ci ha consegnato testi di ben altra tempra, ha concepito sotto il nome di Itaca.
Si tratta di due testi diametralmente opposti nemmeno destinati ad incontrarsi all'infinito. Dato che nel primo, antiteatrale per eccellenza, il famoso antro è l'immagine figurata del mondo secondo l'interpretazione che Porfirio dà di Omero, mentre il lungo e noioso copione di Strauss non è altro che una retorica scansione dell'approdo di Ulisse ad Itaca. Appare doppiamente sconcertante la pretesa della regia di usare Porfirio come esplicazione del mito del ritorno che solo nell'autonomia del secondo testo può trovare una convincente soluzione spettacolare. Di cui Ronconi è consapevole al punto da tramutare il saggio filosofico dell'allievo di Plotino in un'accesa diatriba tra cattedratici di oggi che discettano sulle possibili varianti di quell'antico pensiero.
Con risultati non solo stucchevoli ma inutilmente esornativi poiché il regista si limita a raggelarli nella satira compiaciuta di una disputa da caffè. Dove abbondano effeminate vocine in falsetto che cancellano la forza d'urto delle visioni di fondo. Ma il grave momento di stanchezza di un artista come Ronconi, cui siamo debitori di spettacoli memorabili, si afferma nella seconda parte di questo discutibile dittico. Nella voluta distorsione comica del personaggio di Penelope affidata a una caratterista che sembra sbucata da un film della Wertmüller seguita a ruota, nelle volute sinuose ma asettiche di una messinscena attenta alla sola esaltazione dei corpi dei Proci che alla furia dell'eroe che fa tutt'uno al tormento di ergersi involontariamente a tiranno.

In un saggio di puro formalismo dal quale, nonostante le belle prove di Graziano Piazza ed Elena Ghiaurov, è assente il minimo palpito di poesia.

ITACA - di Botho Strauss e L'ANTRO DELLE NINFE da Porfirio. Regia di Luca Ronconi. Centro Santacristina e Teatro Comunale di Ferrara. In tournée

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