M ai come in questultimo periodo lippica è diventato argomento di punta in Parlamento. A farsi promotore di una interpellanza urgente è stato lon. Francesco Giuseppe Marinello (Popolo delle Libertà) che ha affermato: «La crisi è dovuta essenzialmente a quelle norme e a quei provvedimenti che hanno contribuito all'alterazione del mercato. Vedi il bando Bersani che ha programmato la redistribuzione della raccolta delle scommesse determinando la diminuzione di 6.000 punti. Vedi anche la gestione dellUnire che ha contribuito allo stato di crisi. Il fatturato è sceso del 50% rispetto allanno passato. A farne le spese sono i 50mila lavoratori del settore». Nella sua risposta lon. Giorgetti, nelle vesti di Sottosegretario di Stato, ha ricordato che le risorse non possono arrivare unicamente dalle scommesse ippiche. Ma se viene meno anche questo strumento, lippica rischia di andare a picco in mancanza di una manovra strutturale.
Una seconda interrogazione è stata presentata dal senatore Villari (Pd) che ha chiesto al Parlamento di destinare alla filiera dell'ippica parte dei proventi che, come i gratta e vinci e le slot, non vanno a sostenere un particolare settore. Il senatore si è poi detto daccordo con il ministro delle politiche agricole, Zaia, sulla proposta di avanzare una «due diligence» sull'Unire: «Va fatta assolutamente. Se al termine dell'esame il Ministro concluderà che sia necessario sopprimere l'Ente, si assuma la responsabilità di una simile decisione. Io sono dell'idea che nessuno vada difeso. Al momento la priorità è quella di tutelare i 50mila posti di lavoro di un comparto che offre prodotti di elevata qualità e di lunga tradizione». Bocciata invece la proposta di ridurre il numero delle corse: «E' la decisione opposta a quella che serve. In questo modo si finisce per difendere scelte sbagliate come il taglio del Montepremi, già decurtato del 16,5% in due anni, che adesso qualcuno vorrebbe ridurre di altri 40 o 50 milioni».
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