Se guardiamo alla storia dellinconscio collettivo umano, di come esso si esprime nelle leggende, nelle saghe e nei miti di tutte le culture, troviamo sempre di fronte alla nascita una duplice reazione: laccoglienza, la gioia di fronte alla nuova vita che si manifesta e accanto e contrapposta ad essa, la reazione di spavento, di odio, di avversione per qualcosa che comunque modificherà profondamente la vita della persona, dei genitori e della società circostante. Questo perché la vita nuova è levento che trasforma il mondo e noi stessi. Di fronte a questo la reazione non è univoca: perché ci sia gioia è necessario che ci sia anche il desiderio di donarsi a questi bambini. Se questo desiderio non cè si organizza la reazione del rifiuto, del no, della paura di fronte ad un evento che per genitori, adulti e poteri costituiti significa sempre una rinuncia, un passaggio di consegne (non immediato, ma che si profila nel futuro).
Infatti in tutte le culture e religioni, anche prima dellErode cristiano, noi troviamo dei re, dei vecchi dei, delle persone potenti o dei genitori noti come nella cultura greca la figura di Medea che uccidono i figli per ragioni diverse, ma dietro alle quali cè sempre il rifiuto di donarsi ad una nuova vita che andrà avanti dopo di te, anche grazie al tuo sacrificio.
Non accettare il nuovo significa imbalsamare un vecchio che prima o poi crollerà, sia a livello individuale che sociale. Nella vita della persona porta ad una malinconia che fatalmente si impadronisce di tutto. Nella vita sociale invece sinnesta la stessa fragilità che favorisce il crollo delle strutture ormai vecchie e incapaci di rinnovamento a livello comunitario, sociale e storico.
Ciò che io vedo nel mio lavoro di psicanalista è che spesso il malessere che il paziente porta non richiede semplicemente un adattamento alle circostanze, ma un rinnovamento profondo. Questo non può avvenire se lo stesso terapeuta non è consapevole del significato profondo della nascita e rinascita psicologica nella vita umana.
Nel mio libro La crisi del dono presento lassoluta forza che nella vita degli uomini ha limmagine di nascita/rinascita, un passaggio obbligatorio richiesto dal corpo e dalla psiche delle persone per il loro benessere e per il compimento del loro destino e della loro felicità.
È un punto essenziale che la psicologia contemporanea ha molto meno chiaro di quanto lavesse la stessa psicanalisi allinizio del 900. Perché negli ultimi 50 anni si è molto lavorato sulladattamento o sulladeguarsi alle domande della società e molto poco sulla realizzazione del sé e del destino personale.
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