Commento Quelli che hanno preso il virus

Queste poche righe sono riservate unicamente a chi ha contratto - anche in tempi recenti - il virus del golf. Gli altri, quelli che non sanno come sia questo gioco unico e maledettamente affascinante, non potrebbero capire. Già non potrebbero capire perché una persona all’apparenza normale si presenti all’aeroporto, oltre che con una valigia solitamente pesantissima, con una sacca di venti chili e passa che rimane incastrata ovunque e costringe i passeggeri a indescrivibili fatiche.
Chi non sa, non può capire che il golfista non partirebbe mai senza la propria sacca. Perché la vacanza è imprescindibile dalla sacca da golf. E la meta non è mai un Paese, ma sono i campi da golf di quel Paese. Tutto il resto è contorno alle 18 buche che il golfista in vacanza giocherà sempre e comunque ogni giorno. Inoltre, chi non sa fatica a comprendere come l’umore del golfista in vacanza possa variare a seconda della qualità del gioco che ha espresso durante le 18 buche.
Tutto questo lo scoprirete a Mauritius, prossima tappa de I viaggi del Giornale, organizzati con grande maestria dal nostro Stefano Passaquindici.

Perché molti dei lettori che hanno anticipato l’adesione a questo tour sono degli inguaribili golfisti. E chi scrive rappresenta uno dei casi più gravi ai quali può arrivare il «contagio».
A guidarci sarà una campionessa, Isabella Maconi, che del golf ha fatto non solo una professione ma la ragione di una vita.

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