Ma, non a caso negli ultimi due anni non esistevano i commissari esterni e neppure Fioroni, ministro con tanto di delegato «speciale» che sbaglia la traccia del tema di italiano e propone un elaborato di matematica che solleva le ire degli esperti in materia: troppo difficile, da livello universitario. Il risultato è la soluzione della traccia finita su Internet e un mare di polemiche sulle maglie larghe dei controlli.
Ma questa è cronaca. Le statistiche rilevano che nella seconda prova scritta la valutazione è stata di 10,59 punti di media, mentre negli anni scorsi era superiore all’11. Altra flessione nella terza prova, quella a cui hanno partecipato i commissari esterni: quest’anno il punteggio medio è di 10,92, 11,16 i punti nel 2006.
Anche al colloquio finale, lo spauracchio dei commissari esterni si è fatto sentire. E alla fine il punteggio finale si è fermato a quota 74,99. Nel 2006 ha superato i 75 punti, i 76 nel 2005.
Le bocciature meritano un capitolo a parte, perché sembrano diminuire mentre in realtà crescono di numero. Spieghiamo meglio. Quest’anno si contano meno bocciati degli anni scorsi, 2,6% contro il 3-4% del passato. Ma la ragione non sta nella meritocrazia degli studenti o nella maggior indulgenza degli insegnanti, bensì nella possibilità di non ammettere i meno preparati. Così, la selezione preventiva ha scartato circa il 2,5% degli studenti che, sommati a quelli bocciati, sono diventati il 5%.
Dai bocciati ai secchioni. I diplomati con 100, punteggio massimo, sono calati sensibilmente: nel 2005 dieci su cento, l'anno scorso nove su cento, quest'anno sei su cento. C'è poi una piccola percentuale di «lodi», lo 0,69 in totale. Significa che un ragazzo su 144 è stato bravissimo, ottenendo il top. Una bella soddisfazione che può vantare soprattutto il Sud. È lì che la percentuale sfiora l’1% seguito dal Nordest con l’0,84% e dal Centro, con lo 0,67.
La valutazione della maturità contrasta però con le comparazione internazionali che invece vedono i giovani lombardi e trentini tra i più preparati e competitivi persino rispetto ai preparatissimi studenti finlandesi. Eppure a Milano solo il 4,1 degli studenti ha preso il massimo dei voti, a Torino il 3,6%, a Padova il 5,6, a Trento il 5,4%. I più meritevoli, invece, si scoprono a Caserta (voto 100 per il 19,4) a Cuneo, (18,4%) ad Ancona (13,9%) a La Spezia (voto 100 per il 12,8%), a Teramo e a Nuoro. Ragazzi eccezionali o professori di manica larga? Solo la carriera universitaria e il mondo del lavoro potranno scoprirlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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