Roma

«Il Comune conosce la situazione di degrado ma non diffonde i dati»

Baraccopoli, bidonville, tendopoli. Il fenomeno cresce in modo vertiginoso. «Le iniziative del Comune degli ultimi giorni - afferma Francesco Giro, coordinatore regionale e commissario romano di Forza Italia - per eliminare queste sacche di degrado sono iniziate solo dopo la denuncia di Silvio Berlusconi al Residence Ripetta. Sembrava che vivessimo nella città delle meraviglie. Al contrario Roma è per tanti suoi abitanti la città del malessere. Spiace osservare, però, che quando Berlusconi lo ha detto con parole nette e forti, ha ricevuto in risposta solo battute sgarbate da Veltroni. Il sindaco, però, ora si è accorto che Fi aveva ragione e sta correndo ai ripari. Noi faremo la nostra parte per coniugare sul serio legalità e solidarietà. I rom non vanno cacciati ma recuperati e integrati, fissando per loro regole come per tutti i cittadini».
Per Giro i nomadi, ad esempio, dovrebbero pagare la tassa di soggiorno, «visto che occupano larghe fette di suolo pubblico». «Quanto alle baraccopoli e ai clandestini sono il risultato di una politica nazionale che vede oggi le frontiere ridotte a un vero colabrodo». Per il capogruppo al Comune Michele Baldi, «Forza Italia con la denuncia sul degrado delle baraccopoli mette a nudo le menzogne di questa sinistra che dieci anni fa aveva promesso case a chi era in emergenza abitativa, a chi aveva 10 punti nella graduatoria delle case popolari, cioè era sotto sfratto. Dopo dieci anni la sinistra non è riuscita a risolvere il problema. Il Comune assegna più case agli okkupanti di Nunzio D’Erme di quante non ne assegna l’assessore alla Casa Claudio Minelli. Abbiamo denunciato le responsabilità del delegato del sindaco Galloro, suggerito soluzioni, ma è rimasto tutto lettera morta». Per Baldi, «l’emergenza alloggiativa è il manifesto della sinistra dove sopra c’è scritta la parola “fallimento”».
Sull’estensione e sul numero delle baraccopoli il Comune ha mai fatto una seria ricerca? Per Pasquale De Luca «sicuramente il Campidoglio conosce questo genere di dati, ma si guarda bene dal renderli noti. Negli anni ’70 le baraccopoli furono eliminate del tutto dalla città. Ma ora la situazione è dieci volte peggiore. Nelle baracche ci sono problemi di salute molto seri.

Le politiche sociali del Comune? L’iniziativa dell’assessore Raffaela Milano negli ultimi tempi si è ridotta a poco, a Roma l’unica stella che deve brillare è quella di Veltroni».

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