Il Comune evita la riunione anti palazzo

Alla fine i politici non si sono fatti vedere, a parte i due candidati alla presidenza del municipio Levante, Francescantonio Carleo (Cdl) e Giovanni Calisi (Unione) reduci dal confronto televisivo e arrivati a dibattito quasi concluso.
Eppure l'invito del comitato per via Majorana all'assemblea pubblica di Quinto era rivolto un po’ a tutti: sindaco Pericu, presidente della Provincia Repetto, assessori Morgano e Merella. Repetto e Morgano hanno risposto con una lettera all'appello lanciato da Lucia Montini, coordinatrice del comitato che si batte tenacemente contro la realizzazione in via Majorana di un edificio di 6 piani alto 24 metri e uno di tre adiacente, oltre a 167 box interrati e 36 nuovi alloggi. Chi, invece, ha deciso di partecipare all'affollatissima assemblea (almeno un centinaio di persone), è stato l'architetto Giovanni Pellegrino, che ha firmato il progetto e lo ha difeso davanti ai cittadini in quanto «coerente con le indicazioni del piano regolatore». Ma a nulla sono servite le richieste di chiarimenti sulle volumetrie dell'edificio. Perché l'architetto a precisa domanda («Quanto sarà alto il palazzo?») ha preferito non rispondere, rimandando tutti a un altro incontro, l'ennesimo, dove ha promesso di illustrare per filo e per segno il progetto. Difeso nella sua lettera anche dall'assessore alla riqualificazione del Levante Roberta Morgano: «Quest'area già a partire dal Prg '80 era stata destinata a funzioni urbane in modo da allontanare le attività industriali improprie».

Nel caso di via Majorana si tratta di alcuni capannoni nell'area ex Aciom ceduti dall'Unione farmacisti liguri a una società genovese. Ma la raccolta di firme del comitato contro «un intervento edilizio che invade il contesto snaturandolo» continua.

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