Comune, veleni ulivisti rimandati a settembre

Michela Giachetta

Pausa estiva per il consiglio comunale che giovedì notte ha chiuso i lavori con l’approvazione dell’assestamento di bilancio, una manovra che, dopo la presentazione dei 3137 emendamenti, di cui solo 136 accolti, risulta di 200 milioni. L’aula Giulio Cesare riaprirà i battenti a metà settembre e allora l’amministrazione capitolina dovrà affrontare problemi e novità. Partendo dalle difficoltà, non poche potrebbero arrivare da Rifondazione, che giovedì non ha votato il Documento di programmazione finanziaria, non condividendo alcune scelte in materia ambientale. Immediato il commento di Pino Battaglia, capogruppo dell’Ulivo: «Rifondazione non può pensare di proseguire non votando importanti atti di governo. Amministrare e far parte di una coalizione significa farsi carico non solo degli onori, ma anche degli oneri che ne derivano». Sulla stessa linea anche altri esponenti della maggioranza, che sottolineano come «il Prc, in quanto a incarichi e ruoli, abbia già avuto molto dall’amministrazione capitolina. Adesso dovrebbe dare qualcosa». Eppure ieri, nella conferenza di presentazione dell’assestamento si sono presentati assieme all’assessore al Bilancio, Marco Causi, anche tutti i capigruppo di maggioranza, quasi a sottolineare che l’unità nel centrosinistra c’è. Almeno nella forma. Per la sostanza se ne riparlerà a settembre. «Sospenderemo l’attività del consiglio comunale per il periodo estivo - aggiunge Battaglia -. Credo che ciò sia utile per riprendere una discussione serena a settembre anche su come si sta in maggioranza». Ma i problemi del centrosinistra non provengono solo da Rifondazione. Anche in casa Margherita la situazione non è del tutto chiara e tranquilla. Nove membri della direzione romana dei Dl hanno chiesto al presidente dell’Assemblea romana, Franco Dalia, la sostituzione di Roberto Giachetti, segretario romano del partito. Secondo i dirigenti diellini «siamo di fronte a una gestione che mette in evidenza l’incapacità di assicurare la necessaria collegialità nella vita della Margherita di Roma». Ma non tutti i Dl condividono questa presa di posizione, anzi alcuni, come Eugenio Patanè e Giulio Pelonzi, consiglieri comunali, rimangono «sconcertati» di fronte a quella che definiscono «una concezione così bassa della politica». Non solo, Pelonzi e Patanè, infatti, appoggiano Giachetti e chiedono, di fatto, le dimissioni di Dalia. Se ne riparlerà a settembre (è stata convocata per allora l’assemblea cittadina) e le cose da dire non mancheranno. Ma in Campidoglio il prossimo mese non mancheranno nemmeno novità nel settore della comunicazione. Paolo Soldini, capo dell’ufficio stampa, lascia il suo incarico, dopo cinque anni. Andrà a fare il vicedirettore de Il Riformista e al suo posto è in arrivo Ilaria Capitani, giornalista del Tg3Lazio. Il sindaco dovrà fare a meno pure di Eleonora Lucchetti, diretta all’azienda municipalizzata Ama. Cambiamenti anche in aula Giulio Cesare. Il presidente del consiglio, Mirko Coratti, infatti, ha intenzione di installare microfoni che si spengono automaticamente una volta scaduto il tempo assegnato a ciascun consigliere per il dibattito, per evitare interventi troppi lunghi. E vuole introdurre nel regolamento comunale l’obbligo di indossare la giacca quando si è in Aula.

In tutto questo manca ancora un coordinatore della maggioranza, che prenda il posto di Silvio Di Francia, diventato nel frattempo presidente di Zetema. Per quell’incarico circola il nome di Antonio Saccone, ex forzista, eletto nella Lista civica.

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