Concambi in vista Asm frena in Borsa mentre Aem sale

Ieri il gruppo bresciano ha perso l’1,86%, lunedì il 2,71%. Quello milanese ha invece guadagnato quasi il 2% in due sedute

Paolo Giovanelli

da Milano

La Borsa sente odore di fusione tra Aem Milano e Asm Brescia, nonostante le difficoltà nella governance e di equilibrio tra i due Comuni azionisti. Così comincia a ragionare sui concambi, e gli effetti si vedono: dopo essere scesa del 2,71% lunedì, ieri Asm ha perso un altro 1,86 per cento. Venerdì scorso, durante l’assemblea degli azionisti, il presidente e ad di Aem, Giuliano Zuccoli, aveva affermato che i milanesi dovranno valere un po’ di più. Aem ha guadagnato lo 0,61%, dopo aver messo in carniere un altro 1,32% nella seduta precedente.
Secondo un calcolo dell’agenzia Reuters, Piazza Affari valuta oggi 1,7 azioni di Aem per una di Asm: «Il titolo della società bresciana è ancora a premio del 7% rispetto al concambio rilevato negli ultimi dodici mesi di 1,60. Quindi c'è ancora un piccolo premio per Brescia, ma non molto lontano dai valori espressi dai titoli», osservava ieri un analista di una grossa sim milanese.
Al di là dei problemi di concambio, resta comunque lo scoglio della voluta parità dei due Comuni nell’azionariato della nuova società che dovrebbe nascere: oggi Brescia ha il 69,2% di Asm, mentre Milano ha il 43,3% di Aem e l’alleanza risulterebbe sbilanciata. A fusione avvenuta Brescia scenderebbe al 29,3%, Milano al 25% e Bergamo da 5 a 2,1 per cento. Per arrivare alla parità le soluzioni sono due: Brescia può cedere la quota eccedente, oppure si potrà forse far ricorso al riacquisto di azioni proprie da parte di Aem. A questo si aggiungono i problemi di governance: secondo una fonte citata da Reuters, a Milano potrebbe andare l’ad, a Brescia il presidente. Una soluzione simile, però, era affondata già alcuni anni fa, proprio perché, stando ai «si dice», Renzo Capra, «patron» di Asm, voleva un incarico operativo e non si accontentava della presidenza. Oggi, forse, potrebbe venire convinto a fare il sacrificio, ma il personaggio non è tipo da alzare facilmente bandiera bianca. E non a caso ancora recentemente Capra ha detto che ci sono difficoltà da superare, mentre Zuccoli rivendica un peso maggiore, più proporzionato alle dimensioni della società che guida.
Ieri intanto Asm ha annunciato che nei primi nove mesi dell’anno Endesa Italia (80% Endesa, 20% Asm) ha registrato un utile netto di 519 milioni.

Il contributo all’utile ante-imposte di Asm sarà di 109 milioni, contro gli 89 milioni dell’intero esercizio 2005. Al 30 settembre il valore a bilancio della partecipazione bresciana in Endesa Italia ammontava a 660 milioni.

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