Alla conquista dell’Europa in stampelle

Costole incrinate, caviglie distorte, ginocchia gonfie, piedi rotti, gomiti traumatizzati, muscoli a pezzi, tendini infiammati. Veramente ognuno avrebbe una diagnosi più dotta, per esempio lesione miotendinea prossimale al retto femorale della gamba destra e lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, pacchetto unico per spiegare che Nicolas Burdisso sta davanti al tv color per almeno due mesi. E con lui saltano l’Europa un’altra dozzina di colleghi di Inter, Juve e Roma, tutti felici di non esserci nel momento cruciale della stagione. La Juventus, in campo martedì contro il Chelsea, da recuperare lo 0-1 dello Stamford Bridge, ha comunicato che Sissoko si è rotto un piede. Sconcerto e giallo fra chi era al campo durante il derby: nessuno ha notato interventi duri sul maliano, prima c’era il trauma da stress ora la frattura da frustrazione. Gira la voce che Mohamed Sissoko si portasse dietro il dolore da quell’incidente del 4 febbraio in coppa Italia con il Napoli, la Juve ha tentato l’impossibile per tenerlo fresco per il Chelsea, sabato è entrato a cinque minuti dal termine, ieri il bollettino bianconero impietoso: «Sissoko è stato vittima di un trauma al piede sinistro che gli ha provocato una frattura alla regione metatarsale. Le radiografie presso il C.T.O di Torino hanno evidenziato che è al quinto metatarso ed è composta». Fermo almeno due mesi. Vanno aggiunti: Marchionni, affaticamento muscolare, il lungodegente Cristiano Zanetti e i due con le costole rotte, Camoranesi e De Ceglie.
Il bollettino medico della Roma è molto più pesante, ieri mattina l’ultimo colpo in allenamento con un titolo suggestivo: «Non c’è pace per Cicinho». Il brasiliano ha subìto un trauma distorsivo al ginocchio destro, lo stesso operato due anni fa a Madrid. La società ha fatto sapere che oggi verranno effettuati gli accertamenti. Prognosi di almeno due o tre mesi, in sostanza stagione finita. La Roma gioca mercoledì all’Olimpico contro l’Arsenal, andata 0-1, sicuramente assenti Perrotta, lesione muscolare, e Cassetti, lesione al bicipite femorale. Nella mattinata di ieri Doni, Pizarro e Montella sono stati sottoposti ad accertamenti clinici, non ci sono lesioni per i primi due, per Montella invece hanno evidenziato un trauma distrattivo al gomito sinistro. Poi ci sarebbe il piccolo particolare di Francesco Totti, il ginocchio si gonfia inspiegabilmente al giovedì, a volte nell’immediata vigilia del match. Una bizzarria. Si potrebbe spiegarla con uno stress da evento se non fosse che il capitano, carico di medaglie e placche, è troppo importante per la Roma. Solo un accenno per Aquilani: probabilmente non ce la fa. Si è distorto una caviglia in allenamento il 12 febbraio e si trascina il dolore da allora. Si erano fatti male in allenamento anche Perrotta, Cassetti e Cicinho ieri, per fortuna di allenamenti ne mancano una manciata prima della sfida con l’Arsenal.
La maledizione dell’Inter, a Manchester dopo lo 0-0 di San Siro, si chiama centrale difensivo. In rosa ce ne sono sei: Samuel, Chivu, Burdisso, Materazzi, Cordoba e Rivas. Indovinate chi sono gli unici due abili? Esatto, quelli che in questo momento danno le maggiori emozioni. Materazzi ha una lesione al semimemraboso (si chiama così) della gamba sinistra, dovrà stare fermo tre settimane. Mourinho ha detto che eventualmente c’è Balotelli che è alto e forte di testa.

Per Samuel e Chivu si decide dopo l’ultimo allenamento prima di partire per Manchester, c’è ottimismo. Ieri comunque ad Appiano c’era anche Moratti a benedire la squadra. Situazione molto delicata per tutte, nessun stupore se si registreranno resurrezioni in serie.

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