Mur de BretagneE' sempre ad un secondo dalla maglia gialla, ma ieri Cadel Evans si è tolto la soddisfazione di arrivare primo. Sul temutissimo Mur de Bretagne, una delle novità di questo Tour de France, il campione australiano ha dato un altro segnale importante della sua condizione. Il Tour è appena incominciato, ma l'ex campione del mondo, sposato con una italiana, ci sta prenderendo gusto.
«Sto bene, la squadra è molto motivata e quando le cose vanno bene tutto diventa più facile», commenta Evans sorridente e soddisfatto come pochi. «Gli sportivi del Tour si sono entusiasmati per la mia vittoria, soprattutto perché ho battuto al fotofinish Contador? Sono felice, ma Alberto bisogna batterlo su altri terreni».
Gilbert stecca, Evans vince, Contador dà un segnale importante, Thor Hushovd resta in maglia gialla per il terzo giorno consecutivo: è questo, in estrema sintesi, il verdetto della quarta tappa. Sullo strappo finale, dopo aver assistito ad un turbinio di formazioni in testa al gruppo, Contador ha piazzato il primo scatto sul tratto più duro, Gilbert (ieri era il suo compleanno) ha esaurito tutte le energie per riportarsi sotto allo spagnolo e poi ha pagato a caro prezzo lo sforzo compiuto. A lanciare lo sprint è stato così Cadel Evans che è riuscito a contenere per pochi centimetri la rimonta di un pimpante Alberto Contador. Al terzo posto Vinokourov, al quarto Uran davanti a Gilbert e Hushovd.
Tra gli uomini di classifica, Basso e Wiggins hanno accusato un distacco di sei secondi, Horner, Andy Schleck, Cunego e Gesink ne hanno pagati otto.
«Sapevo perfettamente che questo non era un arrivo adatto alle mie caratteristiche.
Davvero impressionante, comunque, l'inizio di Tour de France di Cadel Evans che forse non è mai andato così forte in una grande corsa a tappe.
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