Contro l’Ajax

nostro inviato a Milanello

La notte di Ronaldinho è anche la prima prova del Milan senza Ibrahimovic, la sua musa indiscussa. I due, come è successo puntualmente col Brescia e in Francia con l’Auxerre, daranno vita a una staffetta scolpita anche dalla necessità di far rifiatare il gigante svedese. Ibra è reduce da 19 partite giocate senza soste in meno di tre mesi (cui bisogna aggiungere le due presenze con la sua nazionale): scontato il riposo accordatogli da Allegri che si ritrova con un numero ridottissimo di attaccanti a disposizione. É in attesa della guarigione di Pato e forse anche di un regalo dalla società in vista della riapertura del calciomercato per mettere da parte la nostalgia canaglia nei confronti di Pippo Inzaghi. Dal 6 gennaio, data di riapertura della stagione, fino al 2 febbraio, nel breve volgere di 20 giorni, saranno 8 le sfide da accettare, tra campionato e coppa Italia. «Sarà lo snodo decisivo per lo scudetto» il pronostico impegnativo di Allegri che ha già scelto il plotone dei rivali con cui fare i conti. «La Juve si è nascosta ma c’è, Roma e Inter recupereranno posizioni, Lazio e Napoli sono a un passo» ecco la concorrenza da cui guardarsi.
«La presenza di Ronaldinho non è un contentino, non è un’amichevole, tipo scapoli contro ammogliati, siamo in Champions league e non possiamo sottovalutare la sfida con l’Ajax» la replica secca e convinta di Allegri che ha rotto gli indugi da sabato notte, quando ha visto il Gaucho entrare pimpante e deciso, al posto di Ibra appunto, e sfiorare il punto del 4 a 0 con una voleè dal limite dell’area di rigore. «La scorsa settimana si è allenato con la grinta necessaria» il suo soddisfatto giudizio. Con Dinho e senza Ibra, è un bel test per l’altro Milan che deve guadagnarsi il credito necessario e magari portare a casa il ricco gettone previsto dal regolamento Champions (800mila euro per la vittoria, 400mila per il pareggio). Il brasiliano è stato leale e trasparente con il suo tecnico. «Impazzisco all’idea di non giocare», ha confessato. É l’occasione buona per dimostrare di non meritare il destino che gli è stato ritagliato. Certo dovrà inventarsi un ruolo che non appartiene alle sue corde. In coppia con Robinho ha già giocato col Brasile nell’amichevole contro l’Argentina, ma questa volta dovrà fare la prima punta. «Sono queste le occasioni in cui si misura il valore della squadra» è il sermone di Allegri (che vota per Mourinho quale allenatore dell’anno) dedicato agli altri esponenti del gruppo (Amelia, Bonera, Yepes, Antonini) scelti per far riposare i guerrieri stanchi (Gattuso, Zambrotta, Abate, Nesta, Abbiati, Boateng, Ibrahimovic) e qualcuno di loro è anche diffidato. L’Ajax, col nuovo tecnico in panchina, Frank de Boer, ha poco da chiedere: forse di chiudere il girone con un colpo d’ala dopo il meritato pari dell’andata.


Dalla Francia la prima freccia avvelenata della settimana. Il papà di Gourcuff ha replicato all’intervista pepata di Paolo Maldini («Johann è stato un disastro a Milanello»), rispendendo al mittente le accuse: «Quello è uno spogliatoio politico». Da via Turati nessuna replica.

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