(...) concorrenza cè e lo dicono i fatti». Il presidente uscente di Coop Liguria ha accusato Esselunga di fare unoperazione di dumping alla Spezia, con vendite sottocosto della merce. «È evidente che cè unanomalia - ha detto - e noi alla lunga non ci stiamo, non possiamo bruciare risorse su campagne che non hanno niente a che vedere con una normale concorrenza. Esselunga cerca di colpire la reputazione di Coop». Cordazzo ha accusato Esselunga di avere «a Carrara ha prezzi più alti dell11,27 per cento rispetto a Esselunga Spezia». Eppure proprio la Coop, come mostrato recentemente da uninchiesta de il Giornale, ha a Ovada e nel basso Piemonte prezzi molto più bassi di quelli che tiene Liguria, dove una sorta di monopolio del territorio, le consente di dettare legge. A Genova alcuni prodotti costano anche il trenta per cento in più rispetto a Coop dellAlessandrino o del Cuneese, dove la concorrenza di altri big delle grande distribuzione tengono a bada il mercato. Quindi delle due luna: o la concorrenza vale per tutti o non vale per nessuno. In testa per punti vendita, secondo Cordazzo, alla fine del 2007 cera Carrefour, seguita da Sogegross e Conad, nessuno con posizioni dominanti. Lofferta della grande distribuzione in generale, esclusa Coop ha detto Cordazzo - è aumentata tra il 2005 e il 2007 di oltre 33 mila metri quadri in Liguria, di cui 15 mila a Genova. Cordazzo ha rimarcato inoltre che «quanto a superfici la Coop ha il 18 per cento in Liguria mentre Esselunga in Lombardia ha il 40 per cento». Sono i dati a parlare chiaro: nel 2007, sebbene la crisi abbia contratto gli acquisti, la Coop Liguria ha aumentato i ricavi del 3,25 per cento in totale, del 2,91 nella rete di supermercati e del 3,62 negli ipermercati. I ricavi delle vendite, nel 2007 hanno raggiunto complessivamente i 703,963 milioni di euro. Fra i risultati più significativi dellesercizio 2007 il numero dei nuovi soci 14.363 che hanno portato la base sociale a 468.407.
Il caro vita ha, secondo la Coop cambiato le abituadini dei consumatori liguri che vanno a fare la spesa più spesso ma spendono di meno.
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