Coop, attrazione fatale per la Lega

Altro che Bolognina. La vera svolta storica - in negativo - della sinistra italiana è di pochi giorni fa: per la prima volta da sempre nessuno, del potentissimo universo delle cooperative, salirà sul palco della festa dell’Unità di Bologna per dialogare coi leader rossi. E non bastano certo le parole di circostanza di Ethel Frasinetti, direttore di Legacoop Bologna, per ridimensionare lo smacco democratico: «Quest’anno preferiamo solo ascoltare i contributi della politica». La causa della novella freddezza tra Pd e cooperative sta - scrive Italia Oggi -, più che nei difficili rapporti tra il presidente di Unipol Pierluigi Stefanini e il segretario provinciale bolognese Raffaele Donini, nel puro pragmatismo dei cooperatori.

Infatti dopo le vittorie schiaccianti del centrodestra alle ultime Regionali in Lombardia e Veneto - oltre all’impresa di aver strappato il Piemonte alla sinistra -, e vista l’avanzata della Lega in Emilia Romagna, i leader delle Coop, che in fondo sono prima di tutto uomini d’affari, preferiscono allentare il legame con i democratici.

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