Milano che accoglie a braccia aperte chiunque arrivi e che sul diritto di sangue fa valere quello di terra. Milano città d’eccellenza, della moda, del design ma soprattutto della creatività e del lavoro. Cuore pulsante che non si ferma mai e del quale alla fine non si riesce più a fare a meno. Eppure, troppo spesso mortificata dagli stessi cittadini che non ne riconoscono il valore. «Bisogna restituirle ciò che ci ha dato e ricambiare la sua generosità». Ecco il senso dell’associazione «Sìamo Milano» fortemente voluta da un gruppo di amici, milanesi di nascita e di adozione e guidata dall’assessore Giovanni Terzi. Realizzazione pratica di una campagna lanciata qualche mese fa sulle pagine di questo giornale quando si era trattato di difendere la città della Madonnina dai possibili scippi romani della moda e delle trasmissioni televisive. Allora Terzi aveva annunciato la nascita di un gruppo di lavoro al quale avrebbero aderito nomi importanti delle eccellenze meneghine, e ieri il battesimo ufficiale da parte dei sostenitori. Tra cui Davide Rampello, presidente della Triennale, il designer Fabio Novembre, il dj Linus, lo chef Carlo Cracco. E ancora: l’attrice Stefania Rocca, Stefano Fontana, Sergio Pappalettera e Gianmario Longoni. «Tutti amiamo Milano e la sua generosità verso chi milanese non è - ha spiegato Terzi -. Il nostro obiettivo è ricostruire un’identità contemporanea della città e creare un processo di identificazione negli stessi milanesi con azioni positive». Valorizzando le eccellenze meneghine prima di tutto, come le piccole realtà artigianali che rappresentano un unicum nella nostra città. Per far questo, l’associazione cercherà sponsor e risorse dai privati.
La prima azione concreta di questo percorso sarà uno spettacolo allo Smeraldo, in primavera, con attori, cantanti e musicisti che racconteranno l’identità milanese contemporanea. Una scelta precisa anche per aiutare il secondo teatro più grande d’Italia da tempo in difficoltà, a causa del cantiere per il parcheggio sotterraneo aperto ormai da quattro anni.
Tutti dovremmo riconoscere a Milano un proprio stile, particolare, unico. Un tratto essenziale e distintivo che è quello della creatività e del movimento. «Se io sto riuscendo ad aprire altre Triennali a New York a maggio, a Shanghai a ottobre e quella già completata in Corea, questo significa che la nostra città è riconosciuta, eccome - ha aggiunto Davide Rampello -. Sono tutte iniziative che possiamo fare con le risorse che altri mettono per noi e che riconoscono l’importanza di avere Milano e l’Italia in casa propria».
Anarchica e porta dell’Europa, per il presidente delle Officina Smeraldo spa, Milano è in grado di milanesizzare chiunque arrivi.
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