Cose belle e preziose dal passato

Dal prestigioso arazzo del 1720 Damasco e seta, pezzo forte della mostra, al dipinto genovese del seicento della scuola di Domenico Piola, alla consolle Luigi XVI di manifattura genovese, alle preziose acquasantiere del settecento in marmo, alle poltrone laccate dorate primo impero, ai mobili veronesi di fine Settecento.
Si apre il 27 gennaio alla Fiera di Genova Antiqua, mostra mercato d'arte antica. Fino al 4 febbraio, con orario dalle 10 alle 20 sabato e domenica e dalle 14 alle 20 da lunedì a venerdì, negli stand del padiglione C saranno esposti i pezzi di antiquariato portati in fiera da espositori provenienti da Belgio, Francia, Germania, Svizzera e Italia, con, in primo piano, l'arte della pittura fiamminga e ligure a cavallo fra l'Ottocento e il Novecento.
Il percorso della tredicesima edizione di Antiqua, organizzata dalla società Symposium, si snoda, nei suoi nove giorni di apertura al pubblico, tra dipinti antichi, mobili di valore storico e artistico, tappeti antichi, gioielli ricercati, orologi da esposizione e argenteria pregiata, oltre a stampe, vetri, ceramiche e maioliche, pizzi e tessuti ricamati.
Ad affiancare la straordinaria selezione di pittura fiamminga proposta dalla galerie De Jonckheere, ci sarà la pittura ligure. Scuole e movimenti che saranno rappresentati dai migliori maestri, dalla pittura ispirata all'Accademia di Francesco semino e Nicolò Barbino alle prove en plein air di Ernesto Rayper, dalle spumeggianti marine di Giuseppe Sacheri alle vedute sulla scia dei grigi di Andrea Figari, dalle esperienze coloritische di Rubaldo Morello al divisionismo di Giuseppe Cominetti all'emozione luminosa di Domenico Guerello fino ai ritratti di Alberto Salietti, alle delicate vedute di Oscar Saccorotti e ai lavori di Eso Peluzzi, Orlando Grosso, Romolo Pergola.
Ancora in tema di dipinti si annuncia di notevole interesse per gli intenditori un inedito di Francesco Castiglione, la cui attività presso la corte dei conti di Canossa, data 1681. da segnalare anche la coppia di olii su tela di inizio Settecento firmati Jacques Ignace Parrocel e un bel quadro di scuola rubensiana raffigurante il mito di Arione che si salvò da un complotto ordito ai suoi danni dai marinai della sua stessa nave grazie a un delfino attirato dal suo canto accompagnato dal suono della lira. Per gli amanti della tradizione genovese spiccano un eccezionale tavolo a cestello attribuibile al Peters, una coppia di angolari dorati della scuola del Parodi datata 1740, un tavolino dorato del primo quarto dell'Ottocento e uno scrittoio in mogano intarsiato in acero. Appartiene alla tradizione lombarda il mobile zuppiera in radica di noce della metà del Settecento. Notevole, anche per le dimensioni che arrivano a sei metri, il tavolo allungabile dell'Ottocento piemontese in noce. Spiccano, tra i gioielli, la sciarpa di fine ottocento in microperle bianche con chiusura a borchie in diamanti, il bracciale in corallo Rosa Sciacca firmato Van Cleef.


La Guida Opi dell'Antiquariato presenterà in anteprima la nuova edizione di Genova Antiquaria, la giornata che si ripeterà a maggio coinvolgendo gli antiquari e le istituzioni cittadine.
L'ingresso alla fiera costa 10 euro.

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