da Roma
Nuovo coup de théâtre per la sala di via Merulana. Ieri Maurizio Costanzo ha affidato allAnsa un comunicato dove annunciava il suo «ritiro». Una notizia che, per la verità, Proietti stesso (laltro protagonista di questo novello «pasticciaccio») ha anticipato sabato sera quando è salito sul palcoscenico del Globe Theatre a Villa Borghese dove si era appena conclusa la recita di Sogno di una notte di mezza estate. «Pare vi sia una notizia - ha detto Proietti -. Pare che Costanzo rinunci al Brancaccio. La città di Roma ha vinto». E giù applausi. Nel suo laconico comunicato, però, Costanzo non rinuncia a mettere dei punti fermi sul suo ruolo. «Dopo solo sei giorni alla direzione del Brancaccio propostami dalla proprietà della sala - spiega il giornalista - rinuncio a conferma che non cè stato mai complotto o scippo e così nessun mio interesse economico».
E così il «gioco» riprende esattamente da dove si era interrotto. Il contratto di locazione della sala di via Merulana era scaduto a fine 2006. Poi prorogato, su richiesta del Comune di Roma, a fine giugno per consentire il completamento della stagione teatrale. Era stata, poi, concessa unulteriore proroga fino a fine luglio per fare in modo che venisse messo a punto il cartellone della prossima stagione. E dieci giorni fa linaspettata rottura delle trattative tra la società Avana, che gestisce il palazzo che ospita la sala teatrale, e il Comune che aveva intenzione di far subentrare lo Stabile capitolino nella gestione diretta del teatro.
Gli animi si sono quindi rasserenati. Ed è pressoché unanime il coro di consensi per la decisione presa da Costanzo. A iniziare dal sindaco Veltroni che considera il gesto «un atto di responsabilità». «Va dato atto a Costanzo - aggiunge Silvio Di Francia, assessore alle Politiche culturali del Comune - di aver compiuto un gesto utile a rasserenare il clima e il futuro del teatro. Ora aspettiamo notizie dalla proprietà della sala che aveva interrotto le trattative con lamministrazione comunale».
Alla fine non manca un gesto di fair play di Costanzo nei confronti di Proietti (che nei giorni scorsi aveva commentato: «Lavorare con Costanzo? Piuttosto mi faccio frate!»).
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