"Costretti a pagare le spese dei centri sociali abusivi"

In via Conte Rosso, le bollette degli autonomi saldate dai vicini Il vicesindaco De Corato: "La situazione è ormai al paradosso"

Il confine tra chi rispetta le regole e chi le infrange è lungo qualche metro o poco più. Una decina di passi che separa il portone con una targa che ricorda la casa del popolo dagli altri. Via Conte Rosso, una piccola alle spalle della stazione di Lambrate. Il viaggio nei centri sociali e nei palazzi occupati di Milano inizia proprio da qui dove al civico 20, gli abusivi si sono presi una palazzina intera. Il centro sociale Panetteria Okkupata al primo piano, al posto di un vecchio panificio a cui ha scippato anche il nome e gli autonomi a quelli superiori. Italiani, stranieri, famiglie con bambini e immigrati che si spartiscono una trentina di appartamenti dal 1991. Senza alcun titolo e senza nemmeno pagare le spese. Luce, acqua, gas, spazzatura e manutenzione le hanno lasciate tutte a carico dei vicini dei numeri 16 e 18 che sono stati costretti negli anni ad anticipare i soldi per le loro bollette. Trentacinquemila euro in totale, mica spiccioli. Spiega l’amministratore di condominio che lo stabile di via Conte Rosso 20 è passato di mano in mano ed ora è di proprietà di una società immobiliare, la Trabattoni Associati spa. E che ci sono voluti avvocati, giudici e decreti ingiuntivi per riuscire a far restituire i soldi ai suoi inquilini. «La proprietà non voleva pagare le spese perché tutto il palazzo era occupato e gli abusivi non avrebbero mai saldato il debito - spiegato l’amministratore Ercole De Giorgi -. Adesso ha versato la sua quota, ma tra poco inizieremo di nuovo a dover anticipare il denaro». E a nulla sono serviti i tentativi di dividere gli edifici, installando contatori diversi per l’uno e gli altri. «Avevo incaricato una persona per l’allacciamento delle tubature solo al 20, ma poi sono arrivati gli occupanti e hanno cacciato gli operai. Per fortuna non hanno il riscaldamento, almeno quella spesa non la devono anticipare i miei condomini». Che per l’80% sono persone anziane che campano con la pensione. Ci ha pure provato il proprietario a mandare via gli abusivi, ma senza risultati. «Sono ex estremisti, anarchici, gente di malaffare politico e dicono che sia meglio tenerli tutti insieme in un posto solo che sparpagliarli in giro per la città».
«Preferirei aver un asilo nido accanto. Cerchiamo di evitare gli incontri con loro. È gente molto protetta che ha agganci dappertutto». La residenza del centro sociale «Il Cantiere» è una bellissima palazzina in via Monte Rosa 84, proprio davanti alla sede del Sole24Ore. Tre piani con un piccolo giardino interno, un tempo sede dell’ex Derby Club. «Da quando è morto il padre, i figli hanno abbandonato l’edificio - spiegano dal quartiere - e probabilmente non sanno nemmeno in che stato è». Non sanno cioè che sono arrivati gli antagonisti e che hanno marchiato il loro ingresso con un murales accanto al cancelletto ad indicare la data dell’occupazione, il 2001. L’entrata sono tre gradini e un atrio tappezzato di scritte e volantini, ci permettono di varcare un tendone di plastica e poi, ci riaccompagnano all’uscita. «Sei del Giornale, quella è la porta». In viale Sarca al 183, invece ci lasciano entrare e ci parlano. Casa Loca è uno spazio autogestito dal 2003 in un ex dopo lavoro della Pirelli. Ora la proprietà è della Lambda Srl. Al piano superiore i ragazzi hanno allestito una locanda autogestita per studenti a prezzi popolari, mentre sotto c’è un ristorante e la sede milanese dell’associazione Ya Basta, nata in appoggio dell’insurrezione zapatista in Chiapas. Ma le spese chi le paga? Matteo dice di non saperlo e poi continua: «Chi occupa lo fa per necessità e per dare un segnale, c’è un progetto dietro». Contro le regole, però. Così come il centro sociale Pergola Tribe all’Isola. «Menomale che se ne sono andati. Era uno scempio: droga, alcol, rumore a cielo aperto». Il signor Angelo abita nella palazzina di fronte e per vent’anni non ha potuto fare i lavori di ristrutturazione nella sua facciata per colpa degli abusivi. Ora la palazzina è stata acquistata dalla Bulgarelli e Cigada srl, ci faranno degli appartamenti, alcuni sono già stati venduti.
«La situazione di abusivismo da parte dei centri sociali perpetrata da decenni è ormai al paradosso - dichiara il vicesindaco De Corato -.

E dico questo senza polemica, perché da un lato abbiamo un Ministro dell’Interno che lancia allarmi sulla ripresa del terrorismo rosso e denuncia connivenze e il rischio di pericolose saldature. Dall’altro, però, non si fa nulla per disattivare questi luoghi che da decenni occupano abusivamente stabili pubblici e privati e che io stesso ho segnalato in diverse occasioni».

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