Roberto Cota ha l’occhiaia da ore piccole.
«Sono andato a dormire alle due, dopo la sentenza del Tar sui ricorsi dell’opposizione sono scattate le telefonate...».
Il Tar ha accolto i ricorsi e deciso il riconteggio dei voti di due liste che l’hanno sostenuta. Mercedes Bresso sta già pensando a come arredare l’ufficio...
«Capisce? Vuol essere reinsediata senza nemmeno rifare le elezioni, vuol fare la presidente anche se ha perso».
Dice la Bresso che lei ha vinto perché è «sceso a patti con noti taroccatori» di liste.
«La verità è che per qualcuno io non devo governare, non gli sta bene che Lega e Pdl abbiano vinto le elezioni».
Subito dopo la vittoria lei ha sottolineato di aver conquistato sia la classe operaia sia le lobby industriali.
«Esattamente».
E allora chi la boicotta?
«Una certa sinistra salottiera e radical chic che però, vede, è invisa al popolo della sinistra. Infatti in queste ore sto ricevendo sms e telefonate di solidarietà, e anche di imbarazzo, da molti esponenti di sinistra e persino da consiglieri del Pd».
I giudici stanno facendo il gioco dei salotti?
«Io dico quello che vedo. E vedo che ogni giorno ce n’è una. Prima la questione delle presunte firme false di Giovine...».
Che è stata rinviata a novembre.
«Sì, per consentire a noi un contraddittorio che ci è stato negato finora».
Ora contestano le liste «Al centro con Scanderebech» e quella dei Consumatori, fanno 15mila voti da riconteggiare.
«Ecco, io questa cosa del riconteggio non l’ho capita».
Vogliono essere certi che chi ha votato quelle liste volesse votare anche lei.
«Ma si rende conto che questa cosa è assurda? Quelle liste sulla scheda erano nel mio riquadro! E poi la legge è chiara: per votare il presidente puoi votare solo la lista, la lista più il presidente, oppure fare il voto disgiunto».
Le assegneranno solo i voti di chi si è preso la briga di fare la doppia croce, sulla lista e su di lei.
«E quanti saranno?».
Vedrà che due o tre li recupera...
«Io stesso per votarmi ho messo la croce solo sulla Lega. Non solo: noi della Lega per evitare pasticci abbiamo sconsigliato la doppia croce, perché due segni sulla scheda rischiano di annullarla».
Anche lei però poteva evitare di allearsi con dei pasticcioni, anzi, «taroccatori» come dice la Bresso.
«Qui il vero tarocco è la legge regionale che, varata dal Pd, adesso il Pd contesta per ribaltare il risultato del voto».
Ha un’aspirina per il mal di testa?
«No guardi, è semplice: la legge dice che un capogruppo regionale, in quanto tale, può fare una lista senza raccogliere firme».
Quello che ha fatto Deodato Scanderebech, da capogruppo Udc.
«Appunto. La stessa legge l’hanno usata il Pd e l’Idv per autorizzare liste collegate. Eppure contestano quella che sosteneva me. Che, fra l’altro, era già stata ammessa dai giudici in sede di ufficio elettorale».
Cota, è preoccupato?
«Sono disgustato. Questo è il Paese dei cavilli. Io devo governare, dare risposte alla gente, e loro cavillano per farmi cadere. Questa è la cultura del parassitismo».
Dicono che sia in arrivo un decreto salva-Cota.
«Io non ne ho parlato con nessuno.
Farà ricorso al Consiglio di Stato?
«Immediatamente. Ho il dovere di difendere il voto dei miei elettori».
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