Cracco ambasciatore della cucina milanese tra canguri e toreri

Il mondo e l’equatore separano Milano e Melbourne, quattro milioni di abitanti, seconda città dell’Australia, una città dove si vive bene e dove la buona tavola ha un posto di primissimo ordine. Proprio in questi giorni, Melbourne celebra il suo Food & Wine Festival, un festival del cibo e del vino che abbraccia la bellezza di 17 giornate di degustazioni e lezioni, cene e convegni, «17 delicious days» a iniziare dal 7 marzo per arrivare al 23.
Ci tanta italiana in questa edizione, Milano compresa (le due metropoli si sono gemellate cinque anni fa). Italia perché gli organizzatori, per celebrare «due delle più grandi passioni degli abitanti di Melbourne, mangiare all’aria aperta e la gastronomia italiana», hanno deciso che venerdì prossimo, 13 marzo, la più grande tavolata al mondo, qualcosa come 400 metri ricoperti di tovagliato bianco, 1200 commensali messi comodi lungo le banchine del fiume Yarra, gusteranno tre portate di cucina italiana, bevendo però australiano. Tutto già esaurito: «Melbourne's first Italian World's Longest Lunch - that's amore!», la più lunga cena italiana al mondo, protagonista la nostra cultura gastronomica.
Non solo, la piemontese Luisa Valazza, del Sorriso di Soriso in provincia di Novara, sarà una delle stelle sabato 21 quando cucinerà nel gala dedicato alle Stars of Europe. E ancora di più lo sarà Carlo Cracco, radici vicentine e profondo e lungo legame con Milano. Titolare del ristorante omonimo in via Victor Hugo, già in tandem con la famiglia Stoppani, quella di Peck tanto che per oltre un lustro il ristorante si è chiamato Cracco-Peck, Carlo è probabilmente lo chef più richiesto dagli organizzatori di festival e congressi. La sua fortuna? Avere in Matteo Baronetto un’ombra cucinante di cui si può fidare quando si allontana. Melbourne ad esempio, lo assorbirà per una decina di giorni a partire da lunedì 16, mentre il 23 aprile sarà a Vitoria in Spagna per una lezione sul midollo.
Nulla in confronto a Melbourne. L’Australia sarà infatti abitata da ventuno milioni e mezzo di abitanti appena, circa un terzo della popolazione italiana, ma mantiene vivi stretti legami con i vari Pesi di origine delle sue etnie al punto che il gruppo S.Pellegrino-Acqua Panna, dopo aver impostato la sua ultima campagna pubblicitaria su Cracco, quella che lo vede deludere il padre, eterno nostalgico della cucina di casa, ha deciso di farlo diventare il volto anche nel paese dei canguri. Cracco è così atteso a due lezioni di cucina con assaggi ogni volta per cento persone in platea e per due cene di alta qualità per ottanta commensali. Questo in una nazione dove in pratica non puoi portare con te nessuna materia prima e tutto diventa complicato.
Ci sono cose che all’apparenza sembrano facili, invece nascondono passaggi che stupiscono come un nuovo stuzzichino di benvenuto, poche sere fa fatto con le croste del Grana Padano gonfiate nel forno e sopra alga nori e tonno essiccato.

Croccantemente delizioso, il riciclo di quanto non usi abitualmente come le croste del formaggio da grattare. Uno pensa che te le tirino dietro, invece sono difficili da trovare e le paghi. Cucina d’autore da un niente.

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