La crisi? È bestiale Paesino fa la colletta per salvare i cervi

Ponte di Legno. Ne hanno trovati centoventi, morti di fame e sfinimento. E persino loro si sono impietositi: i cacciatori. Trentacinque di loro, tutti di Ponte di Legno, provincia di Brescia, insieme alle donne della frazione Pezzo, i panettieri della zona e un agricoltore di Piamborno che ha messo a disposizione un carro di fieno si sono mobilitati per salvare i cervi dalla crisi nelle zone non comprese nel Parco nazionale dello Stelvio. E si sono autotassarsi per acquistare balle di fieno da distribuire con l'ausilio di quad cingolati e di trattori. Le donne di Pezzo hanno portato mele vecchie e bucce di patate, il panettiere di Ponte di Legno ha distribuito pane secco. Il caso si sta allargando al resto della Valcamonica, l’emergenza è già scattata a Vescasa, Vescasa Alta, Talasso, oltre all'area che si sviluppa a cavallo delle frazioni dalignesi.

«Le scorte alimentari dell'estate e dell'autunno non sono state sufficienti per affrontare questo lungo inverno - spiegano i soccorritori - Si tratta di uno sterminio; non vale la logica della selezione naturale». E come si fa senza il cervo a primavera?

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