Mosca - Nessuna soluzione alla crisi del gas. Le speranze di Gazprom sono andate deluse. Il vertice di oggi al Cremlino non è riuscito a trovare una soluzione definitiva. Nessun accordo oggi a Mosca sulla
crisi del gas alla fine del vertice organizzato da Mosca con i paesi
importatori, ma "proseguono i colloqui" in un’altra sede. Lo ha
detto il presidente Dmitri Medvedev specificando che comunque "l’incontro che si è tenuto oggi è stato utile e importante" perchè
ha riunito intorno a un tavolo tutte le parti in causa nella crisi del
gas. Ossia la Russia, l’Unione Europea, l’Ucraina e gli altri paesi
extra Ue.
I colloqui continueranno I rifornimenti di gas all’Europa
dovrebbero riprendere tra "pochi giorni". Lo ha assicurato il presidente
russo Dmitry Medvedev, nella conferenza stampa dopo la
conclusione del vertice al Cremlino sulla crisi tra Mosca e Kiev. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha anche detto di ritenere che la conferenza svoltasi oggi al Cremlino
sia stata "utile" e che i colloqui sui problemi saranno continuati dal
premier russo Vladimir Putin e da quello ucraino Iulia Timoshenko. La Russia, ha concluso Medvedev, solleverà il problema dei meccanismi della sicurezza energetica al
summit del G8 e a quello del G20, in programma in aprile a
Londra.
Impasse economica La crisi tra Mosca e Kiev rappresenta infatti
per la compagnia russa una grossa impasse anche sul fronte
economico: i mancati approvvigionamenti all’Europa significano lo
stop a una buona parte delle attività di Gazprom. L’ammanco si
aggira intorno a una cifra pari a un miliardo di dollari.
"L’Ucraina è in grado di pagare la
tariffa europea per il gas russo", ha spiegato Medvedev ricordando come Gazprom, nel corso delle trattative di dicembre, avesse "proposto
a Kiev di pagare il gas a 250 dollari per 1.000 m3.
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