I cerchi concentrici della crisi alle volte hanno conseguenze imprevedibili. Burger King, la grande catena americana di fast food è in vendita, almeno secondo il Wall Street Journal. Non è tecnicamente in crisi (le vendite dellanno fiscale chiuso il 30 giugno sono calate «solo» dell1,4%, e gli utili del quarto trimestre sono scesi del 17%, mentre il rivale McDonalds cresce oltre ogni aspettativa), ma lad John Chidsey parla di uno dei momenti «più difficili della storia recente». Ma come? - ci si chiederà - un prodotto low cost come gli hamburger non dovrebbe, in tempi di crisi, allargare la sua base di clientela? Per Burger King non è così: la crisi ha colpito duramente soprattutto i giovani lavoratori americani, che rappresentano la maggioranza dei suoi frequentatori. «Alti livelli di disoccupazione ed economia globale molto fragile» sono indicati da Chidsey come le iatture di questi anni.
Così il grande rivale di Mc Donalds sta per passare di mano. Un elemento da non sottovalutare è che la maggioranza (32%) appartiene ancora ai tre fondi (Tpg capital, Goldman Sachs capital partners, Bain capital) che ne acquistarono il 100% nel 2002 per 1,5 miliardi di dollari dalla britannica Diageo, il colosso del beverage, e poi la quotarono nel 2006. Una cessione rientra dunque nei modelli delle operazioni di private equity. Lacquirente secondo il WSJ sarebbe un altro gruppo di private equity britannico, 3I Group, secondo altre fonti, il fondo newyorkese 3G Capital. La logica, in ogni caso, resterebbe soprattutto finanziaria.
Allindiscrezione pubblicata dal quotidiano newyorkese ha reagito immediatamente unondata di acquisti a Wall Street, che ha fatto schizzare i titolo del 18,5%, a 19,50 dollari: il più forte rialzo dal maggio 2006, epoca dellarrivo a listino. Prima di ieri la quotazione dallinzio dellanno era scesa del 13%.
La catena di Burger King, il cui primo negozio è stato inaugurato nel 1954, oggi è costituita da 12mila ristoranti in 75 Paesi (66% negli Stati Uniti); ha 39mila dipendenti, 11,4 milioni di clienti ogni giorno, un fatturato di 2,5 miliardi di dollari e una capitalizzazione (prima del rialzo di ieri) di 2,3. Negli ultimi anni per la crescita il gruppo ha puntato sui mercati emergenti e nuovi, quali Cina, Brasile e Russia, dove ha cercato di competere ad armi pari con il concorrente numero uno ma senza il successo sperato: anche perchè Mc Donalds ha dimensioni dieci volte superiori, con 22,7 miliardi di dollari di ricavi (2009), in leggera contrazione ma con utili aumentati oltre le attese anche negli ultimi trimestri. McDonalds, che ha 40mila ristoranti, ha annunciato che nel 2010 ne aprirà altri mille.
Il prodotto più famoso di Burger King è il Double Whopper, un panino che vuol sfidare il BigMac della catena rivale; per lautunno è previsto il lancio di un nuovo panino «extralarge», mentre da qualche tempo la «Pizza burger» sta conquistando mercato negli Stati Uniti.
In Italia Burger King è presente con 62 fast food, 20 dei quali gestiti in licenza dal gruppo Autogrill (Benetton), che ne possiede anche 100 negli Stati Uniti (soprattutto sulle rete autostradale) e 10 nel resto dEuropa.
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