Una sentenza discutibile quella emessa dal Tribunale di Torino, che provocherà più di un malumore. Per i giudici che hanno seguito la vicenda dell’occupazione abusiva da parte di un folto gruppo di anarchici di una casa cantoniera a Oulx, in Alta Valle di Susa, gli occupanti vanno assolti poiché hanno affiancato le istituzioni nel soccorso ai migranti in difficoltà. Il provvedimento sottovaluta il reato commesso basandosi esclusivamente su quello che sarebbe stato il fine ultimo degli anarchici: prestare assistenza a chi tentava di attraversare il confine con la Francia. Il magistrato Alessandra Danieli, pur prendendo atto che l’illecito esiste, ossia l’invasione degli edifici, ha ritenuto opportuno scagionare i diciotto anarchici imputati per “particolare tenuità del fatto”.
Le motivazioni della sentenza
Nelle pagine redatte dai giudici si legge che per valutare la condotta degli anarchici bisogna far riferimento “all’innegabile funzione di supporto che la gestione dell'immobile occupato ha fornito, in modo complementare, alle iniziative apprestate da istituzioni e privati”. Il periodo era quello fra il 2018 e il 2019, quando la rotta migratoria si spostò da Ventimiglia all'Alta Valle di Susa. Ascoltando i numerosi testimoni proposti dalla difesa, il giudice Danieli ha tracciato un quadro del fenomeno: un flusso di continuo di persone che tentavano di raggiungere la Francia, anche con gelo e neve, senza abbigliamento adeguato e senza nulla sapere dei rischi.
La vicenda
Fu in questa situazione che il 9 dicembre 2018 gli attivisti irruppero nella ex casa cantoniera di Oulx e la trasformarono in un "rifugio autogestito". Il 23 marzo precedente alcuni anarchici avevano fatto altrettanto in un locale di pertinenza della parrocchia di Claviere (in quel caso l'assoluzione è arrivata per mancanza di querela). Nelle vicinanze era operativo, dal 17 settembre, il Rifugio Massi, una struttura gestita dai salesiani, che però all'epoca "era aperta solo di notte e poteva ospitare al massimo 20-30 persone".
Per quanto precarie fossero le sue condizioni, la casa di Oulx ne accoglieva di più, famiglie con bambini comprese. Al momento dello sgombero da parte delle forze dell'ordine, che arrivò nel marzo del 2021 dopo una meticolosa indagine dei carabinieri, ce n'erano 63. Fu alla fine di quell'anno che la capienza del Massi fu estesa a 70 unità.
Il reato è stato commesso ma, secondo il giudice, si può concludere che "l'offensività concreta della condotta tenuta dagli imputati sia particolarmente lieve". Da qui la singolare sentenza di assoluzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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