Cronaca internazionale

Orrore per Ashley Dale uccisa con una mitragliatrice. L'obiettivo era il fidanzato

La giovane è stata una vittima della faida per il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti. I killer cercavano il suo fidanzato, e hanno ucciso lei senza alcuno scrupolo

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Non era lei l'obiettivo dei killer, eppure Ashley Dale, una giovane di 28 anni, aveva perso la vita all'interno della sua abitazione di Liverpool, in zona Old Swan. I suoi assassini, come emerso dalle indagini, cercavano il suo compagno, Lee Harrison, che non era in casa in quel momento. La morte di Ashley è stata la tragica conclusione di una lunga faida per il controllo del mercato della droga che da tempo stava andando avanti a Glastonbury (Inghilterra).

Cosa è accaduto

Ashley Dale è morta il 21 agosto del 2022, ed è stata una vittima collaterale. Non erano rivolti a lei quei proiettili. Eppure, senza alcuno scrupolo, i quattro killer hanno fatto irruzione all'interno della sua casa armati di un mitragliatore Skorpion e hanno aperto il fuoco. Per la 28enne non c'è stato nulla da fare.

Secondo quanto riferito dalla Bbc, da tempo Ashley aveva espresso preoccupazione per la situazione che stava vivendo, confidandosi con i suoi amici. Fondamentali per le indagini i messaggi vocali inviati dalla giovane fino a 30 minuti prima del suo omicidio. "È la prima volta che vedo le prove della vittima di omicidio svolgere un ruolo così cruciale in un caso giudiziario", ha ammesso l'ispettore Cath Cummings. "Ashley stava raccontando la sua storia e gli eventi che l'hanno portata alla morte".

Eppure, come abbiamo visto, non era la 28enne l'obiettivo dei killer, che quel giorno stavano cercando il suo fidanzato. Nelle prime ore dello scorso 21 agosto 2022, il gruppo ha sfondato la porta dell'abitazione e uno degli uomini, armato di mitragliatrice, ha cominciato a sparare, ferendo a morte la giovane. Il tutto è stato fatto con incredibile sangue freddo e senza alcuno scrupolo.

Le indagini e il processo

Il cellulare di Ashley, trovato a poca distanza da lei e i messaggi vocali dettagliati inviati dalla giovane sono stati determinanti nelle indagini, perché hanno svelato molto di quanto accaduto. Gli inquirenti sono così venuti a conoscenza della faida in corso e del fatto che gli uomini avessero raggiunto la casa per uccidere Lee Harrison, il fidanzato della 28enne. Nello specifico, fra quest'ultimo e gli aggressori era scoppiata una violenta lite durante il festival di Glastonbury per un debito di droga (circa 40mila sterline). Quella mattina, però, il compagno della ragazza non era presente ed è stata lei l'unica vittima. Gli assassini l'hanno uccisa mentre cercava di fuggire.

Le autorità inglesi hanno pertanto acquisito un numero ingente di reperti, ben 3.360, di cui 139 dispositivi digitali. "Nella mia esperienza di procedimenti penali, è stato senza precedenti che una vittima predisse la propria morte, che è effettivamente ciò che ha fatto attraverso le note vocali. Queste note vocali erano strazianti da ascoltare e agghiaccianti quando venivano suonate davanti alla giuria", ha dichiarato la procuratrice Olivia Travis.

Gli inquirenti sono così arrivati a quattro uomini, condannati dopo settimane di processo dalla Crown Court di Liverpool. La sentenza è arrivata nel corso della giornata di oggi, lunedì 20 novembre.

A finire dietro le sbarre per l'omicidio della 28enne James Witham, Sean Zeisz, Niall Barry e Joseph Peers.

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