Cronaca locale

"Donate". Don Biancalani batte cassa per le bollette dei migranti

Don Massimo Biancalani, il "parroco dei migranti", ha pubblicato sui social l'importo delle bollette di luce e gas relative ai centri di accoglienza di Vicofaro e Ramini (Pistoia) chiedendo una donazione agli utenti. "Siamo in difficoltà, soli ed abbandonati dalle istituzioni"

Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro
Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro

Ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una foto che mostra l'importo da pagare, per quanto concerne le utenze degli ultimi quattro mesi dei centri di accoglienza di Ramini e Vicofaro. Un totale di 25mila euro fra luce e gas, che ha indotto il "parroco dei migranti" a sollecitare donazioni tramite i social e a non risparmiare una "stoccata" al Comune di Pistoia, alla Regione Toscana e allo Stato, rei ai suoi occhi di non supportare abbastanza il progetto di accoglienza che lui stesso ha messo in piedi qualche anno fa. Questa l'ultima iniziativa di don Massimo Biancalani, che nelle scorse ore ha condiviso sui social network l'ammontare delle bollette da pagare per quanto riguarda le utenze dei centri di Vicofaro e Ramini. Strutture che ospiterebbero attualmente oltre un centinaio di migranti, e che stando a quanto fatto presente dal parroco di Vicofaro già adesso rischiano di essere messe in ginocchio dal caro-energia.

Per questo, don Biancalani ha lanciato una raccolta fondi, fornendo l'Iban al quale donare invitando i cittadini a dare un contributo economico perché a suo dire "Vicofaro accoglie in modo del tutto gratuito centinaia di migranti scartati dal sistema di accoglienza". E non ha risparmiato poi quello che sembra apparire alla stregua di un attacco nemmeno troppo velato alla politica, forse "colpevole" secondo lui di non sostenere Vicofaro. "Siamo in difficoltà: accogliere centinaia di persone a titolo gratuito ha costi importanti, soprattutto quando le utenze raggiungono queste cifre record - ha dichiarato don Massimo al quotidiano La Nazione - siamo soli e abbandonati da tutte le istituzioni, operiamo grazie al sostegno dei volontari nell’indifferenza più totale. Il nostro centro di accoglienza non nega un tetto a nessuno, ma il pubblico deve prendere in mano la situazione. Auspichiamo una svolta".

Tanto più che nella frazione pistoiese il malcontento del neo-costituito comitato dei residenti non si è ancora placato: tanti vicofaresi segnalano da tempo episodi di degrado riconducibili a loro dire all'attività di accoglienza della parrocchia, fra rifiuti abbandonati ed episodi di furto e spaccio di sostanze stupefacenti dei quali sarebbero stati protagonisti negli ultimi anni alcuni degli stranieri accolti da don Massimo. Potrebbero però esserci nuovi sviluppi, perché il comitato ha già anticipato nei giorni scorsi di aver intenzione di scrivere al Vaticano e al cardinale Matteo Maria Zuppi. Senza dimenticare infine il caso del ventenne gambiano denunciato e rimpatriato per resistenza a pubblico ufficiale, che don Biancalani avrebbe deciso di adottare (e la prima udienza è prevista per il prossimo 21 marzo).

A Vicofaro si prospettano quindi novità, nei prossimi giorni.

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