Cronaca locale

Meloni ritratta con fascio littorio e svastica: il quadro choc a Torino

L'artista italo-argentino Javier Scordato, autore del quadro: "Rivela le radici di Giorgia Meloni, quello che lei non dice". Ferma riprovazione da Fdi: "Irriverenza ingiuriosa"

Meloni ritratta con fascio littorio e svastica: il quadro choc a Torino

Ascolta ora: "Meloni ritratta con fascio littorio e svastica: il quadro choc a Torino"

Meloni ritratta con fascio littorio e svastica: il quadro choc a Torino

00:00 / 00:00
100 %

Scordato, in qualche modo, doveva farsi ricordare. Così ha ritratto Giorgia Meloni con un fascio un fascio littorio e una svastica tatuate sulla spalla. Chiamarla arte pare un po' esagerato: l'irriguardoso dipinto, realizzato dal designer italo-argentino Javier Scordato, è stato esposto alla fiera di arte contemporanea The Others-Art Fair, inaugurata oggi a Torino. E chiaramente ha suscitato polemiche. A dar fastidio, infatti, non è stata solo l'irriverenza del quadro ma anche le motivazioni politicizzate addotte alla scelta di rappresentare il presidente del consiglio italiano in quel modo.

Poi c'è anche quel titolo provocatorio attribuito all'opera: "Nazi-one (tabù istituzionale)", con un gioco di parole non troppo nascosto. Il dipinto, di recente realizzazioni, è un olio su una tela di dimensioni 130x85 centimetri, esposto a Torino nello stand "Velato rivelato". Il tatuaggio - ha spiegato l'artista - "rivela le radici di Giorgia Meloni, quello che lei non dice. Non ha mai abbandonato la sua formazione politica, per lei l'antifascismo è un tabù. Viviamo in un Paese in cui la democrazia è nata dalla lotta della Resistenza e pare incredibile che il governo attuale consideri l'antifascismo e questi principi come dei tabù, è una cosa imbarazzante".

Già nel 2017 Javier Scordato aveva fatto discutere con un quadro che raffigurava l'ex sindaco di Torino, Piero Fassino, nudo, con le foto dei marò al posto delle parti intime, opera poi rimossa dall'esposizione. Chissà se la nuova rappresentazione farà la stessa fine o meno. Peraltro facciamo notare un altro dettaglio disturbante dell'opera: quella svastica disegnata proprio sopra la bandiera italiana, che urta la vista e appare alquanto fuori luogo, soprattutto in un momento storico in cui il male dell'antisemitismo è tornato a manifestarsi, purtroppo anche nel nostro Paese.

L'opera ha suscitato una immediata riprovazione da parte del partito di Giorgia Meloni. "La differenza tra arte e propaganda è la stessa che c'è tra un artista e un guitto. Quando chi si crede artista non ha argomenti validi o idee brillanti, scade nella banalità: è il caso di Javier Scordato che in una fiera a Torino esibisce un quadro raffigurante la presidente Meloni con tatuata fascio littorio e svastica", ha affermato in una nota stampa il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. E ancora, il parlamentare meloniano ha lamentato: "Ognuno sceglie il ruolo che più gli è congeniale: peccato che l'irrilevanza del comunicare possa semmai risultare penosamente ingiuriosa. Un modo come un altro per un signor nessuno di tentare di mostrarsi qualcuno, confermando come anche in questo caso chi crede di essere un dritto finisce per mostrarsi altro. Magari storto".

Parole di biasimo sono state espresse anche dal vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Augusta Montaruli. Il quadro raffigurante il premier - ha dichiarato la parlamentare - "dimostra che la sinistra, anche sul piano culturale, è messa così male che, per avere la minima speranza di potersi definire tale, ha bisogno comunque di richiamare la figura di Giorgia Meloni". Secondo Montaruli, inoltre, le parole di "interpretazione autentica" dell'artista sulla sua opera "sono semplicemente un insulto" ed "essere definiti o, meglio, definirsi artisti non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene presa di distanza netta". Presa di distanze che, ha ricordato la deputata piemontese, vi fu quando venne preso di mira Fassino.

"Sono certa che il colto pubblico torinese saprà fare la differenza tra la provocazione riciclata e un'offerta culturale seria di cui, grazie all'impegno di chi dalle istituzioni si impegna a destra, il nostro territorio può finalmente godere", ha quindi concluso l'esponente di Fratelli d'Italia.

Commenti