
A Roma si fanno sempre più gravi i problemi relativi alla sicurezza. Di recente i cittadini devono fare i conti con un altro pericolo: quello della banda degli strangolatori, un gruppo di ladri che aggredisce la vittima stringendole la gola fino a farle perdere i sensi, per poi fuggire con il bottino. Ad essere maggiormente prese di mira sono le donne, considerate delle facili prede. Stando alle ultime notizie, i membri di questa banda sono stati catturati. Sarà davvero finita?
Gli strangolatori agivano di notte, assalendo giovani donne con l'obiettivo di portare via denaro, gioielli e borse. La ragazze, afferrate per la gola, venivano letteralmente strangolate fino alla perdita dei sensi. Fra le vie della Capitale aveva pertanto cominciato a diffondersi una certa inquietudine. L'incubo pare essere finito giovedì scorso, quando gli inquirenti hanno arrestato in via Giovanni Battista Valente i due presunti responsabili: un egiziano e un cittadino romano, entrambi di 28 anni. Tutti e due hanno precedenti alle spalle e adesso sono indagati per rapina.
Lunedì scorso l'ultimo colpo ai danni di una ragazza di 18 anni. La giovane si trovava in auto col suo fidanzato, nel parcheggio al Prenestino, quando la tranquillità della serata è stata interrotta dall'arrivo dei criminali. Approfittando del finestrino abbassato, uno dei banditi ha afferrato la 18enne per il collo, cominciando a stringere. Il compagno, invece, ha aggredito il ragazzo. I due sono poi fuggiti con tre collanine d'oro strappate alla vittima. Soccorsi dagli agenti di polizia, i due ragazzi sono stati assistiti dagli operatori sanitari del 118. La 18enne è stata accompagnata in ospedale, dove è stato riscontrato il tentativo di strangolamento. Per lei alcuni giorni di prognosi e tanta paura.
Un altro terribile colpo attribuito alla banda criminale risale a marzo, quando, in zona Casilino, è stata aggredita un'altra 18enne. La giovane stava aspettando in auto un amico quando è stata afferrata per la gola e poi scaraventata fuori dalla vettura, rubata dai malviventi. Le indagini degli inquirenti stanno andando avanti da allora. Gli investigatori sono certi che i due 28enne si siano resi autori di molti altri colpi. Il caso, dunque, non può dirsi chiuso, anche se i due si trovano attualmente in carcere.
"Ero seduta sul sedile lato guida. Stavo tranquilla con il mio ragazzo. Faceva caldo e ho abbassato il finestrino dal mio lato. A un certo punto ho visto che si materializzava un'ombra. Non ho fatto in tempo a capire cosa stesse accadendo. Quell'uomo mi ha preso per il collo e mi ha bloccato la respirazione.
Credevo di morire. Ho cercato di gridare, l'ho pregato di lasciare la presa. Mi ha lasciata ma contemporaneamente mi ha strappato le collanine", è il racconto choc fatto dall'ultima vittima a Il Messaggero.