Resinovich, spuntano altri coltelli. Ecco dove li hanno trovati

Trovati dei presunti coltelli non sequestrati dopo la perquisizione in casa di Lilly. Intanto Sebastiano Visintin è rientrato in Italia

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Sarebbe rientrato in Italia Sebastiano Visintin, dopo una gita fuori porta a Villach durante il fine settimana, dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati e un poderoso sequestro di oggetti dalla casa che condivideva con la moglie Liliana Resinovich. Si indaga per l’omicidio della donna scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.

Intanto però “Chi l’ha visto?”, attraverso la sua inviata Veronica Briganti, avrebbe effettuato un ritrovamento insolito: nell’automobile intestata a Liliana Resinovich e ferma di fronte a casa dal giorno del rinvenimento del suo corpo, proprio sul sedile anteriore, ci sarebbero dei presunti coltelli non sequestrati, avvolti in una busta di plastica: non c’è la certezza si tratti di coltelli, poiché se ne scorgono solo i manici e la vettura ferma ha i vetri naturalmente molto sporchi. Ci si chiede se si tratti davvero di lame e se siano sfuggite al sopralluogo degli inquirenti.

La scorsa settimana infatti, gli investigatori hanno perlustrato la casa di Resinovich e Visintin, la cantina oltre che il furgoncino in uso a Sebastiano. Non è dato sapere se gli inquirenti abbiano guardato anche nell’auto di Lilly e nella moto della coppia, veicolo dotato di bauletto.

In studio, il fratello della donna Sergio Resinovich ha raccontato di come l’automobile sia stato oggetto di dialogo con il cognato Visintin: “Tempo fa voleva rottamarla. Gli ho detto: vediamo di venderla piuttosto di rottamarla. Gli ho chiesto i documenti ma poi è caduto tutto nel dimenticatoio. E la macchina è rimasta là. E la moto anche, perché pure quella era a nome di mia sorella”.

Presente in studio anche la cugina Silvia Radin, che ha precisato su Visintin e l’auto di Lilly: “Lui non la poteva guidare da quando è stato ritrovato il corpo, perché bisognava fare il passaggio di proprietà. Anche se è una macchina, l’eredità veniva divisa con Sergio. Quindi non si capisce perché non ha voluto disbrigare questa pratica”.

Si sa da alcuni giorni che sono stati sequestrati oltre 700 coltelli, un maglione giallo e un paio di guanti - ma è ancora top secret la ragione specifica del sequestro.

Emerge come tuttavia sarebbero stati sequestrati anche altri abiti, come un maglione verde e altre paia di guanti, e un oggetto insolito: un braccialetto di caucciù tagliato. Si attendono nuovi sviluppi dalle indagini.

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