Cronache

8 marzo, l'ultradestra insorge: 'Le donne uccise da partigiani?'

L'ultradestra insorge: "Nessuno parla delle donne uccise dai partigiani"

8 marzo, l'ultradestra insorge: 'Le donne uccise da partigiani?'

Oggi, 8 marzo, festa delle donne, che secondo Progetto Nazionale, destra radicale, rappresenta una ricorrenza a metà.

L'associazione Progetto Nazionale infatti, rivendica i volantini affissi innanzi alle sedi CGIL di Modena, Reggio Emilia, Castellarano, Castiglione delle Stiviere, Mantova, Suzzara e Crema nella notte tra il 7 e l'8 Marzo. "Questa ricorrenza, ormai quasi completamente egemonizzata dalla Cgil, dal tema della violenza sulle donne al cosiddetto "femminicidio", si dirama in un calendario di eventi in ogni provincia italiana che si districa tra cittadinanza, lotta al razzismo e condizione delle donne nel medio oriente, ma purtroppo non contempla in nessun caso il periodo storico dove veri e propri orrori ai danni del sesso debole erano all'ordine del giorno, strettamente legati all'odio ideologico. Nessuno parla dei "Femminicidi Partigiani" (spesso preceduti da stupri e torture) su donne ritenute colpevoli di aver sposato una parte politica differente, di essere figlie di imprenditori, di aver intrapreso una carriera militare, di aver lavorato per l'apparato statale, a volte per semplice crudeltà a danni di civili o solamente perché fiere di essere italiane" afferma Manuel Negri presidente di Progetto Nazionale.

Negri poi passa a stilare una triste lista di morti che ad oggi vengono ignorati: "La lista di sangue sparso innocente è lunghissima: Giuseppina Ghersi, Jolanda Crivelli, Norma Cossetto, le 70 donne uccise nel reggiano, Clorinda Boffelli a Crema e le ausiliarie rasate a zero fatte sfilare in piazza Duomo; solo per citarne alcune .Sicuramente da non tralasciare vi sono le nefandezze delle truppe liberatori come le 2000 donne stuprate dai goumier francesi nel Frosinate e molte altre ancora".

Si chiede quindi che questi morti "scomodi" vengano integrati con tutte le donne che hanno lottato per i propri diritti, festeggiate e in particolare ricordate in egual modo.

Immancabile poi un riferimento al recente omicidio di Macerata: "È, infatti, possibile retrocedere a "morte di serie B" anche ai giorni nostri, basti pensare all'episodio della ragazza accoltellata e fatta a pezzi da 3 nigeriani a Macerata; oltre al danno e lo sfregio della mancata visita del ministro Minniti vi sarà anche la beffa di non essere ricordata a dovere in questa ricorrenza".

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