Il cardinale Mueller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha chiesto una "spiegazione pubblica" sul caso McCarrick, che è l'ex cardinale al centro del memorandum di Carlo Maria Viganò. Lo ha fatto in un discorso più ampio, senza usare mezzi termini, per segnalare quello che ritiene essere un problema annoso e interno alla Chiesa cattolica.
Il porporato tedesco è stato intervistato da LifesiteNews. I virgolettati del teologo sono stati riportati questa mattina da La Verità. All'ex vertice del Sant'Uffizio è stato chiesto anche della "lobby gay". Quella che Benedetto XVI aveva dichiarato di essere riuscito a sgominare, ma che svolgerebbe ancora un ruolo in Vaticano: "Ovvio - ha dichiarato Mueller, riferendosi a comportamenti contrari alla fede - può essere negato solo da qualcuno che vuole essere cieco - ha continuato - che i peccati contro il sesto comandamento del Decalogo derivano da inclinazioni disordinate e quindi sono peccati di fornicazione che escludono dal Regno di Dio".
Ecco perché, in riferimento al caso di Theodore McCarrick, l'ex arcivescovo di Washington 'scardinalato' da Papa Francesco qualche mese fa, Mueller ha evidenziato l'urgenza di una maggiore trasparenza: "Dovrebbe emergere con chiarezza - ha scandito l'ex braccio destro di Ratzinger - una spiegazione pubblica su questi eventi e le connessioni personali, così come la domanda su quanto le autorità della Chiesa coinvolte conoscessero ad ogni passo; una tale spiegazione potrebbe benissimo includere l' ammissione di una valutazione errata di persone e situazioni". Serve, insomma, questa "spiegazione pubblica".
I vescovi americani, qualche giorno fa, hanno domandato ai vertici della Chiesa cattolica di ripudiare pubblicamente lo "zio Ted". Vale la pena sottolineare che la Santa Sede ha reso noto che l'inchiesta su McCarrick è ancora in corso. Ma la tanto chiacchierata "lobby gay" esiste o no? "Non lo so - ha risposto l'alto prelato -, perché queste persone non si mostrano a me. Ma potrebbe essere che li abbia soddisfatti il fatto che io non sono più incaricato nella Congregazione per la dottrina della fede a trattare i crimini sessuali, specialmente contro gli adolescenti maschi".
Come i lettori ricorderanno, il cardinale Mueller non è stato confermato da Bergoglio come massima carica della Congregazione per la dottrina della fede. La scelta del pontefice, ai tempi, venne interpretata come una bocciatura di un ecclesiastico che sarebbe considerato troppo tradizionalista dalle frange progressiste.
Una delle "accuse" mosse nei confronti di Mueller, nonostante non faccia parte dell'elenco dei firmatari dei 'dubia' e nonostante abbia pure chiarito che l'esortazione apostolica del pontefic,e dal suo punto di vista, e è "in linea con dottrina e tradizione", è quella per cui avrebbe interpretato in modo troppo "ortodosso" quel testo papale.Il diretto interessato ha parlato del suo "allontanamento", sostenendo che "tutti possono riflettere sui criteri secondo cui alcuni sono promossi e protetti e altri vengono combattuti ed eliminati".
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