Cronache

Aggrediti italiani anti-profughi: scatta la rissa con gli immigrati

A Trieste 400 cittadini in piazza contro i profughi dopo l'aggressione ad una ragazza. Un migrante ha lanciato un sasso su un'auto

Aggrediti italiani anti-profughi: scatta la rissa con gli immigrati

Oltre 400 cittadini di Trieste sono scesi in piazza in difesa della ragazza accerchiata da un gruppo di migranti di fronte al centro profughi. E a loro volta sono stati aggrediti, prima a parole e poi anche con il lancio di un mattone. Provocando quasi una rissa.

Partiamo dal principio. Alcune sere fa un ragazza di 18 anni era scesa dall'autobus quando è stata avvicinata da tre immigrati e presa per le braccia. Lei è riuscita a divincolarsi, ma quando è arrivata a casa era in preda alle lacrime. "Non è giusto avere paura per le proprie figlie - ha detto la madre, come riporta il Gazzettino - non so se mia figlia riuscirà a prendere di nuovo i mezzi pubblici".

Per protestare contro la decisione di piazzare i profughi nell'albergo Villa Nazaret di Trieste ieri sera 400 persone sono scese in piazza. Un modo per richiamare l'attenzione delle autorità e chiedere maggiore controllo di polizia. Ma gli animi si sono scaldati in fretta. Alcuni migranti hanno insultato e deriso i cittadini, poi uno di loro ha preso un sasso o un mattone e lo ha scagliato contro un'auto. Il gesto irrispettoso dell'immigrato ha provocato la reazione degli italiani tanto da obbligare le forze dell'ordine ad intervenire massicciamente per dividere i contendenti ed evitare che triestini e immigrati venissero alle mani.

Diversa invece la posizione del Consorzio di solidarietà che gestisce l'accoglienza dei migranti. Secondo loro la manifestazione non autorizzata sarebbe stata aggressiva nei confronti dei migranti. "Solo la robusta presenza e la prontezza delle forze di polizia - si legge in una nota - ha impedito che si verificassero gravissime conseguenze in termini di violenza fisica nei confronti degli stranieri che si recavano alla mensa stessa e di altri cittadini che si trovavano sul posto. Il clima di incitamento all’odio razziale e i connessi episodi di violenza stanno crescendo velocemente e Trieste, dietro una finta patina di normalità, sembra sprofondare nel suo peggiore passato del quale tutte le persone democratiche conservano un vivo e triste ricordo".

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