Anche un sindaco tra i 56 in manette per mafia ad Agrigento

Il mandamento della Montagna nel mirino dell'operazione scattata all'alba

Anche un sindaco tra i 56 in manette per mafia ad Agrigento

Quattrocento militari sono scesi in campo questa mattina, in un'operazione condotta con l'aiuto di unità cinofile, di un elicottero e dell'Elitrasportato cacciatori che si è conclusa con le manette per 56 persone, tra cui un sindaco, accusate di relazioni con i mandamenti e le famiglie della mafia di Agrigento.

L'operazione Montagna aveva come obiettivo anche il mandamento di Santa Elisabetta. Secondo gli inquirenti i malavitosi sono riusciti a ricostuirne "lo storico assetto", che ha il suo fulcro nelle località di "Raffadali, Aragona, S. Angelo Muxaro e San Biagio Platani", nonostante l'ergastolo per associazione mafiosa che sta scontando dal 2012 il boss Salvatore Fragapane.

È stato il figlio Francesco, pure sottoposto a obbligo di soggiorno dopo le misure di sorveglianza speciale decise dalla polizia, a ricostituire il mandamento "della Montagna". Un nome emerso dalle intercettazioni in mano agli inquirenti, da cui anche quello dell'operazione.

In manette è finito oggi anche il sindaco di San Biagio Platani, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per legami stretti con i vertici delle cosche in gran parte della Sicilia e con le 'nride della Calabria.

Contestate

agli arrestati sono estorsioni a 27 aziende e traffico di droga, ma anche il pizzo chiesto alle cooperative che gestiscono migranti e richiedenti asilo. Sette società sono state sequestrate e decine di locali perquisiti.

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