"Ancora in mare", "Porti chiusi" ​È scontro tra Salvini e le Ong

La spagnola Open Arms sfida il Viminale: "Non potete mettere le porte al mare". Il ministro: "Qui non sbarca nessuno"

"Ancora in mare", "Porti chiusi" ​È scontro tra Salvini e le Ong

È ancora scontro tra Matteo Salvini e le Ong. La spagnola Proactiva Open Arms ha di fatto annunciato di aver ripreso le operazioni nel Mediterraneo proprio nella zona che va dall'Italia alla Libia. Un vero e proprio atto di sfida al Viminale. E la stessa Ong nell'annunciare il via alla nuova operazione con le due navi, la Open Arms e la Proactiva Opena Arms, ha lanciato un messaggio chiaro al governo: "Astral, in missione di osservazione, torna nella zona di salvataggio", annuncia la ong su Facebook, "anche se l'Italia chiude i porti, non può mettere porte al mare. Navighiamo verso quel posto dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppe morti sul fondo". Una presa di posizione chiara che di fatto riapre il fronte tra le Ong che operano nel Mediterraneo e il governo italiano.

Alle Ong ha comunque risposto il ministro degli Interni: "Le navi Ong che stanno tornando in acque libiche risparmino tempi fatica e denaro perché in Italia non ci arrivano". Insomma il Viminale ribadisce la linea dei porti chiusi che da qualche settimana sta portando avanti. Salvini ha poi avvisato gli altri Paesi Ue che in queste ore si stanno dividendo sull'accoglienza dei 450 migranti a bordo delle navi militari a Pozzallo: "L'Italia ha finito di essere il campo profughi del mondo. Finalmente esiste un governo che fa l'interesse dei cittadini italiani. Dopo 650.

000 sbarchi di cui pagheremo le conseguenze per parecchio tempo, adesso tutti in Europa si sono resi conto che non possiamo accogliere solo noi. E' l'inizio di un percorso. E' chiaro che l'obiettivo finale del governo non è la suddivisione a livello europeo, ma il blocco delle partenze. Meno gente parte, meno gente muore".

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