Cronache

Gli animalisti contro Sgarbi: "Offende le capre"

L'Aidaa presenta un esposto a Firenze. Il critico d'arte: "Denuncino pure Gesù che trattava gli uomini come pecore"

Gli animalisti contro Sgarbi: "Offende le capre"

"Capre!". Un epiteto che non è un insulto quando ormai il segno distintivo di Vittorio Sgarbi. Ma ad offendersi stavolta non sono quelli che vengono apostrofati così dal critico d'arte: a sporgere denuncia alla procura di Ferrara sono stati infatti gli animalisti dell'Aidaa (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente)

L'associazione ha chiesto ai pm di "verificare se l'uso spregiativo del termine capra che lo stesso critico d'arte usa a sproposito non sia un incitamento al maltrattamento di animali, oltre che un uso scorretto della lingua Italiana", si legge nell'esposto in cui si afferma che invece l'ovino "è tra gli animali più intelligenti che esistano". Una provocazione, come ammette il firmatario della denuncia, Lorenzo Croce, "E' stata fatta contro chi delle provocazioni ha fatto un modo di vivere e quindi a lui chiediamo, oltre che di smetterla di usare impropriamente il nome capra come epiteto, anche di andare a vivere tre giorni con i pastori ed imparare pascolando le capre quanto sono intelligenti quegli animali".

"Ringrazio l'Aidaa condividendo pienamente le loro posizioni", replica Sgarbi, "Infatti, avendo evitato di legare al sostantivo capra qualunque aggettivo, ho sempre inteso capra come un complimento, considerando di molto inferiori alcuni uomini. Suggerisco, comunque, all'Aidaa di fare un esposto anche contro Gesù Cristo che, identificandosi nel buon pastore, ha riconosciuto negli uomini le sue pecore", conclude il critico d'arte.

"Al di là del fatto che l'esposto del signor Croce è stato presentato ad una autorità incompetente per territorio e non solo contro Sgarbi, ma anche contro l'attuale presidente del Consiglio Renzi, per il significato che questi attribuisce ai gufi qualificati iettatori, nessun reato sussiste nel caso in esame, posto che il nostro ordinamento considera gli animali come beni mobili", aggiunge il legale di Sgarbi, Giampaolo Cicconi, "Quindi nessuna violazione penalmente rilevante è stata commessa né dal professor Sgarbi né da Renzi, atteso che non vi è stato da parte di costoro alcun maltrattamento né alle capre e né ai gufi".

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