È guerra ai "venditori di morte". ​Arrestati decine di spacciatori in tutta Italia

Questa mattina, numerosi arresti in tutto il Paese per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Soltanto a Genova, sequestrati 270 kg di eroina

È guerra ai "venditori di morte". ​Arrestati decine di spacciatori in tutta Italia

Decine di arresti per traffico di sostanze stupefacenti e diversi chili di materiale sequestrato. In tutto il Paese. Da Nord a Sud. Soltanto a Genova, infatti, i poliziotti della squadra mobile, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, avrebbero sequestrato, questa mattina, 270 kg di eroina e, a Cagliari, sono stati confiscati beni per un valore di oltre quattro milioni di euro, riconducibili a un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga. Nelle stesse ore, a Roma, le forze dell'ordine smantellavano un'importante rete dedita al traffico e allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. A Milano, scoperti e fermati soggetti che gestivano la piazza di spaccio del quartiere San Siro. Anche con l'utlizzo di armi.

La droga nascosta nei muri ad Anangni

In Lazio, i carabinieri della Compagnia di Anagni, su provvedimento del Tribunale di Frosinone, hanno arrestato sei persone per spaccio di cocaina. Secondo i primi risultati delle indagini, condotte dai militari anche con l'ausilio di mezzi tecnici, i pusher avrebbero nascosto la droga negli anfratti dei muri delle case del centro storico, riuscendo a prelevarla, all'occorrenza, poco prima della "vendita". Durante l'operazione, sarebbero stati individuati anche il canale di approvvigionamento del materiale, che risultava provenire da un gruppo criminale più ampio di origine albanese. Che, probabilmente, aveva il controllo sul gruppo.

L'organizzazione criminale del Tufello

Ma è nella capitale che, alle prime ore del mattino, una vasta operazione antidroga, condotta dalla Squadra Mobile di Roma e dal commissariato Fidene-Serpentara, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, ha fatto eseguire 22 provvedimenti restrittivi emessi dal gip e numerose perquisizioni. Che hanno permesso di scardinare un'imponente rete criminale. Anch'essa specializzata nel traffico. Un'organizzazione "strutturata militarmente", che riusciva a reperire ingenti quantitativi di droga da proporre sul "mercato", con l'aggravante, però, di essere "una consorteria criminale armata". Secondo le prime ricostruzioni il gruppo sarebbe stato attivo nel quartiere Tufello e, in particolare, tra i caseggiati di via Tonale, via Monte Petrella, via Monte Crocco e via Monte Epomeo. L'organizzazione si sarebbe avvalsa anche della colaborazione di un avvocato del foro di Roma, per veicolare le comunicazioni tra gli arrestati e i capi. Un'associazione per delinquere a tutti gli effetti, finalizzata non solo al traffico di sostanze stupefacenti e ma anche alla detenzione illegale di armi da fuoco. Al Tufello, la rete occupava, illegalmente, interi spazi pubblici del quartiere. Ma prediligeva cortili e zone condominiali. L'impiego di alcune "vedette", poi, posizionate in punti strategici del quadrilatero, consentiva alla rete di scorgere l'improvviso arrivo delle forze dell'ordine e, quindi, di allertare i pusher. I turni degli spacciatori erano organizzati anche in orari notturni. Secondo le stime, la piazza di spaccio guadagnava circa 4mila euro giornalieri. E secondo quanto emerso dalle indagini, al vertice dell'organizzazione Christian Primavera, Fabio Guida, Andrea Giuliani, in grado di sovrintendere in ogni fase dell'attività criminosa: dal reperimento delle diverse tipologie di sostanze alla distribuzione tra "soci". Christian Primavera è il figlio minore di Guerino ed è il fratello di Daniele e Fabrizio, tutti membri della stessa famiglia. Che, secondo le forze dell'ordine, avrebbe costituito una pericolosa consorteria criminale, operante nel quartiere di San Basilio. Vennero arrestati nel 2015, dopo un breve periodo di latitanza.

Gli arresti di San Siro

Nelle stesse ore, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, 17 in carcere e uno ai domiciliari, veniva eseguita a MIlano dalla polizia. E, in base alle indagini condotte dalla squadra mobile, gli appartenenti all'organizzazione, tutti italiani, avrebbero gestito lo spaccio di droga nel quartiere San Siro, in modo violento. L'hanno chiamata "Miracolo" questa operazione, che il 2 ottobre scorso aveva già portato all'arresto di 29 persone. Le indagini si sarebbero incentrate, da subito, su due gruppi criminali, uno dei quali, secondo gli investigatori, capeggiato da Domenico Barbaro e l’altro, più organizzato, capeggiato da Michele Luongo.

Il blitz nel Salernitano e a Napoli

Una vasta operazione è stata condotta anche dai carabinieri del comando provinciale di Salerno in vari comuni della provincia. Circa cento militari, infatti, con l'aiuto delle unità cinofile, avrebbero eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore, nei confronti di 11 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle stesse ore, controlli anche a Caivano, nel Napoletano. I militari della locale Tenenza, insieme al personale dell'Istituto Autonomo Case Popolari, hanno rimosso due portoni all'ingresso del complesso di edilizia popolare Iacp di via Atellana. I portoni, infatti, erano stati modificati con grate, chiavistelli e nuove serrature. Il tutto per limitare l'accesso ed eludere i controlli delle forze dell'ordine.

Le dosi venivano passate attraverso uno spazio creato nelle grate, rendendo così possibile la distribuzione senza che i consumatori venissero a contatto diretto con gli spacciatori. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, le chiavi erano in possesso soltanto di alcuni utenti delle due scale, mentre il resto dei condomini, per entrare e uscire, era costretto a chiedere il permesso ai pusher.

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