Coronavirus

Assalto alle tabaccherie italiane, denunciati due francesi

I due automobilisti francesi sono stati fermati in centro a Ventimiglia dalla polizia locale. Erano espatriati per acquistare sigarette e non per motivi di salute lavoro o necessità, per loro è così scattata la denuncia

Assalto alle tabaccherie italiane, denunciati due francesi

Le sigarette non fanno male soltanto alla salute, ma anche alla fedina penale, come insegnano due francesi che oggi sono stati denunciati dalla polizia locale di Ventimiglia, in provincia di Imperia, in base all'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza del provvedimento di autorità. Per farla breve, erano espatriati per far scorta di "bionde", spinti dal prezzo più favorevole, visto che tra l'altro alcune marche hanno di recente toccato i 10 euro al pacchetto in Francia.

Ma non è tutto. In seguito alle recenti dichiarazioni, del presidente Macron, che a reti unificate ha annunciato la chiusura delle scuole da lunedì prossimo e altre misure restrittive, per fronteggiare l'emergenza sanitaria da Coronavirus, all'iniziale assalto dei supermercati - in Francia e nel Principato di Monaco - è seguito anche quello delle tabaccherie italiane. Un assalto più silenzioso, rispetto a qualche mese fa, quando i francesi venivano addirittura da Marsiglia con i borsoni, per acquistare le sigarette; ma sicuramente più rischioso, visto che in base al nuovo decreto Conte, i francesi possono espatriare, soltanto di fronte a una giustificata motivazione: lavoro, salute o necessità.

Al confine i controlli avvengono a campione, anche perché fermare tutte le auto in transito significherebbe chiudere le frontiere, contravvenendo al Trattato di Schengen, ma in centro città fioccano i posti di blocco delle forze dell'ordine. I due francesi sono stati fermati in auto, senza certificazione e con ragioni che non consentono la permanenza nel nostro Paese. Ma non è tutto. Verifiche sono in corso anche su altri automobilisti e pedoni, sia italiani che francesi, fermati nel corso della mattinata, che hanno motivato la loro presenza in Italia per ragioni apparentemente plausibili, come l'assistenza agli anziani genitori.

"Se si autocertifica un motivo falso - spiega il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino - alla contestazione dell'articolo 650 del codice penale, si aggiunge pure quella per false dichiarazioni, oltre alla prevista ammenda di 206 euro". Il primo cittadino consiglia: "Statevene a casa, se non è proprio necessario e fatelo per senso civico, non solo per le conseguenze penali".

A partire da oggi, in tutta la Riviera ligure di Ponente sono stati intensificati i controlli e cominciano a fioccare diverse sanzioni.

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