Avvocati in piazza, Di Pietro cerca di cavalcare la protesta ma viene respinto

Quasi tremila avvocati hanno raggiunto la Capitale da tutta Italia. Solidarietà da Forza Italia. Contestazioni per l'ex pm di Mani Pulite

Avvocati in piazza, Di Pietro cerca di cavalcare la protesta ma viene respinto

Gli avvocati scendono in piazza. Sono arrivati a centinaia da tutta Italia per prendere parte alla marcia per la giustizia organizzata dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, a cui hanno aderito numerose sigle ed associazioni, con l'esclusione delle Camere penali. Particolarmente folte la delegazione degli avvocati campani, presente in testa al corteo con lo striscione dell'ordine degli avvocati di Napoli, che ha sfilato assieme a quello romano. Presenti anche alcune associazioni di impegno civile che si occupano della lotta all'inquinamento nella Terra dei Fuochi. Il corteo si è mosso alle 13 da piazza della Repubblica per dirigersi verso piazza Santi Apostoli, procedendo senza esibire alcuna insegna se non bandiere italiane e fasce di carta tricolori ad imitazione di quelle dei sindaci. La grande maggioranza dei manifestanti, inoltre, ha scelto di sfilare in abiti civili, senza indossare la toga.

Spiega i motivi della protesta il presidente nazionale dell'Oua Nicola Marino: "La giustizia continua a essere umiliata e l'avvocatura è allo stremo. Non è più sopportabile la decretazione d'urgenza, non è più sopportabile avere sentenze emesse dopo anni, non è giustizia, i magistrati dislocati presso i ministeri torinino a fare il loro lavoro. La riduzione del numero dei tribunali - prosegue - ha inciso in maniera enorme sul caos".

"Il ministro uscente della giustizia Annamaria Cancellieri - spiega Nicoletta Giorgi, presidente dei giovani avvocati- nonostante le numerose riforme promulgate ha dovuto prendere atto che il contenzioso pendente e l'arretrato non è diminuito. Se, quindi, in uscita non aumentano i numeri, lo Stato cerca di ridurre quelli in entrata con una serie di strumenti che poco apportano al miglioramento del sistema giustizia: l'aumento di costi per le spese di iscrizione a ruolo delle cause, la previsione di un ulteriore pagamento per avere la motivazione della sentenza, la previsione di una responsabilità solidale del legale per le cause che venissero qualificate come temerarie, interventi sul processo esecutivo poco incisivi. Quella dell'Avvocatura è una protesta per il cittadino." La Giorgi, che con gli altri giovani avvocati ha formato una simbolica catena umana davanti alla Cassazione, ha poi auspicato che il nuovo ministro della Giustizia possa intavolare un dialogo costante con l'Avvocatura, e ha ribadito la disponibilità dei giovani legali al confronto.

A incontrare gli avvocati, in segno di solidarietà, sono giunti anche Giovanni Toti e Renato Brunetta di Forza Italia: il partito ha inoltre reso noto un comunicato in cui si denunciano i problemi e le inefficienze della giustizia. "La manifestazione di protesta degli avvocati, che rientra nell'ambito dell'iniziativa di astensione dalle udienze in corso in questi giorni, è volta a denunciare la giustizia umiliata, evidenziando come senza diritti non possa esserci democrazia.

La delegazione di Forza Italia ha ribadito tutta la propria preoccupazione per lo stato della giustizia italiana e, in particolare, per la progressiva contrazione del diritto alla difesa, denunciato dagli avvocati, impegnandosi a proseguire in Parlamento la battaglia per una giustizia che sia finalmente civile ed efficiente", si legge nel comunicato dei parlamentari forzisti.

In piazza Montecitorio si è fatto vedere anche l'ex pm Antonio Di Pietro, che si è presentato per unirsi al presidio degli avvocati, ma ha raccolto solo fischi e contestazioni.

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