Batteri fecali nelle torte Ikea

Batteri fecali nei dolci del colosso del low cost: ritirati i prodotti in 23 Paesi

Batteri fecali nelle torte Ikea

Ancora guai per Ikea. Dopo le tracce di carne equina nelle polpette, un altro scandalo rischia di travolgere il colosso svedese del low cost. Sono state ritirate dalle caffetterie di 23 Paesi le torte chokladkrokant (letteralmente "croccante al cioccolato", un dolce alle mandorle con cioccolato, crema di burro e caramello): 1800 di esse sono state bloccate dalla dogana cinese perché contenenti "un livello eccessivo di batteri coliformi".

Si tratta di batteri di per sè poco pericolosi per gli esseri umani, ma sono di solito la spia - ma non necessariamente la diretta conseguenza - di una contaminazione fecale. Le torte ritirate sono state prodotte da un fornitore svedese, Almondy. "Vi sono indicazioni secondo le quali la concentrazione dei batteri scoperti è bassa", ha detto una portavoce di Ikea, Ylva Magnusson, "Ma dobbiamo conoscere la cifra esatta e sapere cosa sia accaduto".

L'azienda svedese rassicura però gli italiani: ai carabinieri del Nas, Ikea avrebbe detto che nei ristoranti in Italia non sono presenti lotti delle torte ritirate da 23 paesi.

Nei giorni scorsi, sempre a Shangai, le autorità sanitarie cinesi hanno bloccato anche anche un lotto di formaggio scaduto della Kraft (41 kg, non destinati alla vendita), 2,7 tonnellate di barrette al cioccolato della Nestlè provenienti dall'Italia e contenenti troppo sorbitolo (un dolcificante) e creme solari della Shiseido che avevano tracce di cadmio, che se inalato può provoare danni a sistema respiratorio, fegato e reni.

"Il sorbitolo è un normalissimo zucchero, usato in tantissime ricette, e perfettamente sicuro", commenta Manuela Kron della Nestlè italiana che assicura, "Nelle tavolette vendute in Italia comunque non fa parte degli ingredienti".

E aggiunge: "Ci siamo confrontati con i colleghi cinesi, ma anche loro non ne sanno molto. Noi stessi abbiamo appreso la notizia dai siti internet. Al momento comunque non siamo in grado di commentare la vicenda: stiamo ancora cercando di capire cosa è effettivamente successo".

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