Cronache

Bergamo, accoltellò una 17enne: assolto perché incapace di intendere e di volere

Il ragazzo è ritenuto comunque socialmente pericoloso: dovrà scontare 2 anni all'interno di una struttura Rems

Bergamo, accoltellò una 17enne: assolto perché incapace di intendere e di volere

Assolto dall'accusa di tentato omicidio poiché al momento dell'azione violenta era totalmente incapace di intendere e di volere: si è conclusa così la storia per D.V., che la mattina del 3 marzo del 2018 aveva accoltellato alla schiena una ragazza di 17 anni. I fatti si erano verificati ad Almè, in provincia di Bergamo, precisamente all'altezza della fermata degli autobus. La studentessa, che era residente nel paesino, si era recata sul posto verso le ore 7.30 per arrivare all'istituto Vittorio Emanuele per affrontare un normalissimo giorno di scuola. Preoccupata dall'imminente avvicinamento dell'uomo, gli aveva chiesto chiaramente: "Che cosa vuoi?". La giustificazione del 25enne, ovviamente non veritiera, era stata da subito percepita come pretesto per arrivare ad altro: "Stavo scivolando sul ghiaccio, per questo ti sto vicino". La 17enne aveva perciò deciso di allontanarsi per evitare un contatto con il ragazzo (con problemi psichici), che però aveva allungato il passo e l'aveva raggiunta colpendola poi con un coltello estratto dal giubbotto che indossava.

"È socialmente pericoloso"

L'adolescente aveva riportato una grave lesione all'altezza delle vertebre cervicali, ma fortunatamente non aveva perso conoscenza. Perciò tempestivamente si era attivata per avvisare il padre circa l'accaduto; successivamente l'allarme era stato diramato anche ai carabinieri della stazione di Villa d'Almè. Giunto sul posto, il genitore aveva trovato la figlia ancora con la lama puntata nella schiena. La studentessa era stata trasportata d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: scartata la pista del pericolo di vita, era stata comunque sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Invece l'aggressore era stato arrestato dai militari: dopo il fatto stava camminando in maniera del tutto spaesata.

Il ragazzo della provincia di Bergamo nel corso dell'interrogatorio aveva preso coscienza di quanto compiuto e perciò aveva deciso di ammettere la proprià responsabilità del grave gesto, ma contemporaneamente non era riuscito a spiegare la motivazione che l'aveva spinto a mettere in pratica un atto così violento. Il gup Lucia Graziosi, a cui era approdato il procedimento, aveva disposto la perizia psichiatrica affidata a Sergio Luca Monchieri di Brescia. La svolta del caso è arrivata nella giornata di ieri, venerdì 15 novembre: il professore ha stabilito la totale incapacità di intendere e volere dell'aggressore, ed è stato dunque assolto dall'accusa di tentato omicidio. Da qui la decisione del gup, su richiesta dell'accusa e del difensore dell'imputato, l'avvocato Marco Rillosi.

Tuttavia il giovane è ritenuto socialmente pericoloso: sulla base di questo è stata emessa la condanna a scontare 2 anni all'interno di una struttura Rems, una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza.

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