Papa Bergoglio a tutto campo. Durante i dialoghi con i gesuiti il pontefice argntino ha tenuto nell'ultimo viaggio in Cile e Perù, Francesco si è lasciato andare a una serie di riflessioni sullo stato di salute della Chiesa cattolica e del suo magistero. "Ho provato molta pace - ha detto il Papa riferendosi al giorno della sua elezione -. E ancora:"E fino ad oggi quella pace non mi ha lasciato. È un dono del Signore, di cui sono grato. E davvero spero che non me lo tolga. Le cose che non mi tolgono la pace, ma sì mi addolorano, sono i pettegolezzi: mi rattristano. Accade spesso nei mondi chiusi. Quando accade in un contesto di sacerdoti o di religiosi, a me viene da chiedere: ma come è possibile? Vuoi finire come uno scapolone pettegolo?", ha sottolineato Bergoglio, che non si è limitato solo a questa riflessione.
Il dialogo di Papa Francesco con i confratelli della sua Compagnia, che sarà pubblicato integralmente nel numero de La Civiltà Cattolica in uscita sabato prossimo e che era sinora rimasto segreto nel suo contenuto, ha toccato infatti numerosi aspetti. "È la desolazione più grande - ha evidenziato Bergoglio parlando dei casi di abusi ai danni di minori - che la Chiesa sta subendo. Questo ci spinge alla vergogna, che è anche una grazia molto ignaziana. E quindi prendiamola come grazia e vergogniamoci profondamente. Dobbiamo amare una Chiesa con le piaghe. Molte piaghe... La percentuale dei pedofili che sono preti cattolici non raggiunge il 2%, è dell’1,6%. Ma è terribile - ha detto il pontefice argentino, come ha riportato AciStampa - anche se fosse uno solo di questi nostri fratelli! Perché Dio l’ha unto per santificare bambini e grandi, e lui li ha distrutti. È orribile! Bisogna ascoltare che cosa prova un abusato o un’abusata! Di venerdì mi incontro abitualmente con alcuni di loro. Il loro processo è durissimo, restano annientati. Per la Chiesa è una grande umiliazione". Francesco ha annunciato, quindi, di aver iniziato a incontrare abitualmente le vittime di pedofilia e ha rinnovato un appello all'intransigenza sul tema.
Le parole più importanti, però, il Papa le ha riservate ai poveri e alle "resistenze" ai cambiamenti che questo pontificato starebbe fronteggiando: "A noi - ha dichiarato Bergoglio - il Signore sta chiedendo di essere Chiesa in uscita, ospedale da campo... Una Chiesa povera per i poveri! I poveri non sono una formula teorica del partito comunista, sono il centro del Vangelo! . Ci sono forti resistenze, ma per me il fatto che nascano è il segno che si va per la via buona. Altrimenti il demonio non si affannerebbe a fare resistenza".
Una Chiesa aperta al mondo, quindi, che non si limiti a restare confinata all'interno delle stanze vaticane. Un cambiamento necessario, nonostante le riluttanze di molti. Bergoglio, ancora una volta, prosegue dritto nella sua "rivoluzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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