Todi, trasferita bibliotecaria: "Non sposta libri pro gender"

La giunta comunale di Todi accusata di discriminazione dopo trasferimento di una bibliotecaria ad altro incarico. Per un’associazione Lgbt il provvedimento è una punizione per non aver spostato alcuni libri pro gender. Il sindaco nega parlando di normale turnazione

Todi, trasferita bibliotecaria: "Non sposta libri pro gender"

Il Comune di Todi è investito da forti polemiche per la decisione di spostare ad un altro incarico la direttrice della biblioteca pubblica.

La diatriba nasce dall’ipotesi, ventilata da alcuni, che la donna abbia subito una sorta di punizione in quanto colpevole di non avrebbe rimosso alcuni libri considerati "pro gender".

Una tempesta in un bicchier d’acqua a detta del sindaco Antonino Ruggiano che nega che il trasferimento sia avvenuto per una discriminazione: "E' un'impiegata, non la dirigente, interessata da una normale rotazione dei dipendenti dell'amministrazione e non è stata certo spostata per motivi particolari”. Il primo cittadino aggiunge che “altrimenti saremmo già in causa davanti al giudice. I libri sono sempre al loro posto e non abbiamo mai pensato a una diversa collocazione".

Le polemiche, però, non si placano. "Esprimiamo la nostra piena solidarietà” dice Stefano Bucaioni, presidente del circolo Omphalos “perché quello che la direttrice della biblioteca di Todi sta subendo è un atto gravissimo”.

Dallo stesso ambiente, inoltre, si afferma che "la rimozione arriva anche a seguito della partecipazione della direttrice alla Festa delle famiglie arcobaleno, organizzata a Todi lo scorso maggio".

"Iniziativa alla quale il Comune ha dato il patrocinio", la pronta replica del sindaco che guida una giunta di centro- destra e che non ci sta in nessuno modo a sentire parlare di discriminazione.

"I libri acquistati dalla precedente amministrazione” sostiene ancora il sindaco “sono sempre al loro posto e lì rimarranno. Per tutelare i più piccoli, abbiamo solo chiesto che nella consultazione dei temi più delicati vengano seguiti da un adulto, genitore, educatore o bibliotecario.

Non siamo certo gente che mette i libri all'indice".

Intanto sulla vicenda si inserisce Riccardo Magi, deputato di “+ Europa” e segretario di Radicali italiani, che ha annunciato un'interpellanza al ministro dei Beni culturali.

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