L'aeroporto di Malpensa è infestato di tassisti abusivi. Non sai chi sono, a che titolo si propongono, che intenzioni hanno. Gli abusivi italiani sono aumentati, ma ormai non se ne parla quasi più, non fanno più notizia. Eppure sono sparsi a macchia d'olio in tutto il parcheggio fuori dall'aeroporto. Ma ora grazie a Expo, al flusso massiccio di turisti, e all'incremento dei voli da Pechino, Hong Kong, Pakistan, il mercato è decisamente cambiato e quindi bisogna intraprendere nuove strategie di adescamento. Negli ultimi mesi infatti si è intensificata la presenza di abusivi pakistani e cinesi che accolgono i compaesani parlando la stessa lingua. I turisti vengono letteralmente presi d'assalto, raggirati, convinti a salire su furgoni o auto anonime, fregati sulle tariffe e portati chissà dove.
Con la complicità di alcuni tassisti italiani regolari, quelli che la licenza se la sono sudata e che lavorano quotidianamente in aeroporto, cerchiamo di capire come si muovono i "concorrenti" abusivi. Nei loro confronti scattano veri e propri inseguimenti con il cellulare, risse verbali, fotografie, eppure la Guardia di finanza non può fare nulla. "Devono essere presi sul fatto"- questa è la risposta di rito. Nel tardo pomeriggio, intorno alle 17:00, spuntano i pakistani in concomitanza con l'arrivo dei voli. Fingendosi accompagnatori si piazzano di fronte agli arrivi della Porta N.10. Braccia conserte, pronti ad adescare il turista.
Si muovono in silenzio con moderazione e strategia. Ci sono quelli che adescano e quelli che aspettano ai furgoni i turisti per caricare i bagagli e fare la corsa. Pensate che le loro macchine non sono parcheggiate a caso fuori dall'aeroporto, bensì ben nascoste e lontane da occhi indiscreti al piano - 3 del parcheggio, esattamente sotto all'aeroporto o all'hotel adiacente.
La cifra base di una corsa da Malpensa a Milano è di 90 euro: troppo cara?. Forse no, perché queste persone che si spacciano per accompagnatori e autisti incassano anche 60 euro a turista e in media fanno gruppi di 5/6 persone.Immaginate di arrivare in un paese straniero e, una volta sbarcati, di trovarvi di fronte una persona che parla la vostra stessa lingua. Diciamo che in Italia, all'aeroporto di Malpensa questa non si chiama fortuna ma fregatura, con tutti i rischi e pericoli del caso. Pensate che i tassisti regolari passano la giornata a stanare gli abusivi, a inviare foto e filmati alle Fiamme Gialle, a litigare e protestare. In media riescono a fare solo una corsa al giorno da Malpensa a Milano. Non solo, dal giorno dell'inaugurazione di Expo nessuno di loro ha caricato clienti per portarli sul sito dell'esposizione universale.
Ancora più astuti sono gli abusivi cinesi che piazzano giovani ragazze all'interno dell'aeroporto per distribuire bigliettini in cui si vede una macchina di grossa cilindrata, due numeri di cellulare da contattare e una scritta in cinese in evidenza che cattura l'attenzione del turista. Basta chiamare, farsi dare indicazioni sulla posizione della macchina, raggiungerla e il gioco è fatto. Un adescamento ben camuffato per cui è praticamente impossibile avvicinarli.
Un'organizzazione abusiva tanto impeccabile quanto preoccupante, che sta creando paure e forti proteste. Non solo. L'abusivismo straniero crea un passaparola tale per cui "anche i romeni si stanno interessando a questo business", dice Pino, uno dei tassisti che ci ha fatto conoscere questa realtà. E ora si teme che la situazione da un giorno all'altro possa degenerare.
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